Blog di carattere scientifico. Vogliamo informare sui progressi della Scienza per raggiungere un obiettivo ormai non troppo lontano. Riuscire a riportare in vita gli esseri umani, ed in generale gli esseri viventi. Ed informare sulle tecniche attualmente disponibili per la conservazione del corpo, in modo da esserci quando in un prossimo futuro tutto sarà pronto.
sabato 25 giugno 2016
...non più irreversibile!
Quando negli anni pre-internet riflettevo criticamente sulla Crionica, tentando di valutarne la fattibilità sulla sola base di congetture personali, prevedevo che un fondamentale danno da ''congelamento'' potesse esser rappresentato dalla separazione di acqua ''pura'', che cristallizza nei tessuti come ghiaccio, e acqua -ancora allo stato liquido- contenente soluzioni saline sempre più concentrate, con soglie di congelamento via via più basse ; e immaginavo che tali elevate concentrazioni saline potessero produrre un danno strutturalmente simile a quello indotto dalla disidratazione , dove le elevate concentrazioni saline denaturano proteine enzimatiche e strutturali ; pressappoco come quando l'albume dell'uovo riscaldato diventa ''sodo'', bianco e solido.
(la denaturazione può esser causata da differenti fattori, sia chimici che fisici, come le elevate temperature).
-Quando verso il 2005 presi contatto via web con lo stato attuale della crionica, non ero ancora al corrente di tecniche come perfusione-vetrificazione; ma trovai conferma a questa, e altre mie ipotesi.
Questa condizione denaturata sarebbe incompatibile con lo svolgimento delle funzioni vitali; ma è davvero così irreversibile?
-In un post su Fight Aging! del 2008, si accennò alla chemio-preservazione come possibile alternativa alla crio-preservazione, di questa potenzialmente assai più semplice ed economica ma purtroppo, mai presa in seria considerazione e studiata.
Ne accenneremo in altra occasione; ma intanto, essendo la disidratazione comune a entrambe (almeno in assenza di crioprotettivi), sollevai nel mio commento la questione cruciale della ''reversibilità'' della denaturazione proteica.
https://www.fightaging.org/archives/2008/02/chemopreservation-versus-cryopreservation/
La mia domanda rimase in sospeso, anche se intuivo che la risposta fosse positiva; sarebbe sufficiente la conservazione della 'struttura primaria' della proteina ( = la sequenza lineare di amminoacidi, codificata nello RNA - solo in seguito , per creazione di ponti di zolfo S=S e attrazione elettrostatica,la proteina assume la forma tridimensionale che le permette di ''funzionare'').
-Poi, anni più tardi, ecco finalmente la notizia di una clamorosa "ri-naturazione", anche se non è mi chiaro se si tratti di semplice ''liquefazione'' oppure di un vero e proprio ritorno della proteina allo sua struttura originaria.
http://www.hi-techlife.com/2015/01/29/trovato-modo-per-far-tornare-uovo-sodo-allo-stato-liquido-svolta-per-la-lavorazione-delle-proteine/
- Si parla anche di applicazioni mediche, anche se non con riferimento a crionica e affini.
Ma suppongo che sia solo l'inizio ; esplorando tecniche simili ma meno macchinose, sarebbe possibile realizzare la stessa ri-naturazione in situ, nell'organismo su cui operare la reviviscenza.
-Se si riesce a far 'tornare liquido' l'albume dell'uovo e quindi ri-naturare l'Albumina, una Proteina come altre che formano le nostre cellule (anche se ripartite in gruppi con proprietà differenti, n.b.), sembra sempre meno fantascientifica l'ipotesi di riportare in vita, non solo pazienti crionici trattati coi protocolli migliori, ma anche quelli in cui mancata perfusione, trattamenti meno accurati o mancanti, abbiano determinato tali processi di (crio) disidratazione con conseguente denaturazione delle proteine strutturali e funzionali della cellula, secondo i criteri attuali.
I crionicisti di spicco, forti delle tecnologie all'avanguardia di cui dispongono (....o credono di disporre - chissà se potranno poi di fatto utilizzarle, le circostanze reali sono così imprevedibili e lontane dall'ideale!), sembra talora si compiacciano di togliere speranze a chi non ha potuto fruire dei ''loro'' trattamenti, confermando oltretutto con ciò una sorta di egoismo elitario che bene o male nel movimento par serpeggiare, e che rafforza purtroppo la cattiva impressione sul Pubblico, che equipara ''aspirazione immortalista = massimo egoismo'' .... e non ha tutti i torti.
il vero Progresso è invece nel perseguire finalità che rendano il più possibile estesa la possibilità di un prossimo o remoto recupero, idealmente perTutti; senza discriminazioni di sorta.
E' più difficile, certo ; ma l'Intelligenza esiste proprio per affrontare le sfide difficili, e perseguire finalità Etiche.
-Questo piccolo risultato, per ora solo sperimentale, conferma la mia vecchia supposizione e dischiude nuove speranze.
Fabrizio Lucente
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Eccellente articolo. Complimenti
RispondiEliminagrazie Cai Lartheal :) speriamo che presto ci sia occasione di scrivere altro su questi progressi!
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