sabato 31 dicembre 2016

Una singolare teoria sull'anima. Le "antenne accordate"

Una delle più grandi incognite sul risveglio dei Preservati è se sarà presente o meno la Coscienza, la Consapevolezza di sé, dell'essere un individuo ben preciso, con proprie memorie ed esperienze.
Io ad esempio, per agevolare il ritorno della coscienza mia e dei miei cari, laddove fosse necessario, ivi inclusa mia madre Cecilia, ho prodotto una "immagine ambientale della coscienza", ossia una registrazione di ore di vita in casa e fuori, ore di vita quotidiana, dalle quali magari per chiave di memoria riattivare i ricordi.
Un criterio non lontano da quello utilizzato per richiamare la memoria in chi l'ha perduta.
Ma la domanda che tutti si pongono da sempre, almeno da quando si è consapevoli di essere mortali è "dopo morti la coscienza dove finisce? Muore col corpo?".
Uno dei motivi per cui si corre freneticamente con il protocollo post mortem (crionizzazione, perfusione etc,) sui Criopazienti è proprio per tentare di arrestare dei processi di alterazione neurocellulare che si teme possano compromettere il ripristino completo della coscienza.
Dall' "Anck" il soffio vitale degli antichi Egizi, alla Metempsicosi, all'Anima immortale di tradizione ellenistica e giudaico cristiana, alla Reincarnazione, ed alla presenza degli Spiriti, dei Fantasmi, ai 24 grammi, all'ultimo respiro, ogni cultura umana ha la sua spiegazione ed interpretazione del "passaggio" e dell'eventuale ritorno, ma c'è una teoria poco nota ma di impronta decisamente scientifica, che si fonda su principi di fisica che vorremmo sottoporvi.
Si parte da una considerazione probabilistica. La vita sulla terra e nell'intero universo se fossimo l'unico pianeta vivo, ha avuto oltre tre miliardi di anni per evolvere. Essa è evoluta per approssimazioni e correzioni successive. Dall'organismo monocellulare, al tessuto, alla forma acquatica, a quella terrestre vertebrata, volante e deambulante, poi al sangue caldo, fino alla posizione eretta fino alla Coscienza degli Homini Sapiens. Un tempo immenso, un processo immane di evoluzione, di progressi infinitesimi, tuttora in corso.
La natura fa in modo che la vita ed ogni suo miglioramento abbia il massimo di probabilità di successo e di riproduzione e sviluppo. La Coscienza è una evoluzione della vita, uno dei passi più immensi della natura. È mai possibile che tre miliardi di anni per evolvere una coscienza e poi vederla svanire con la morte nell'arco di pochi decenni? Spegnersi o "dissolversi come lacrime nella pioggia " come dice Roy Batty l'androide in Blade Runner?
Ed ecco allora l'affascinante ipotesi che mutua dai Sistemi di Information Tecnology e di Comunicazione, il "backup della Coscienza".
Nell'imminenza del trapasso, un po' come succede ad un personal computer quando improvvisamente manca la corrente, si attiverebbe una procedura di emergenza ed un "nucleo di coscienza " verrebbe salvaguardato dalla imminenza dello "spegnimento del corpo".
Ma salvaguardato come? Dove?
Il nostro cervello si sa, è un dispositivo elettrochimico, esso opera mediante l'uso di segnali elettrici, tant'è che una delle poche misure possibili, l'Elettroencefalogramma misura macroscopicamente la attività elettrica della parte più superficiale del cervello, la sua corteccia. E come è noto a chi mastica un po' di elettrotecnica, dove c'è attività elettrica c'è un campo elettromagnetico, insomma onde elettromagnetiche irradiate, trasmesse.
Il cervello quindi di norma si comporta a tutti gli effetti come una antenna, una antenna a bassissima frequenza, ed a bassissima potenza di trasmissione, ma pur sempre una antenna.
Non solo. Dai rudimenti sulle Antenne sappiamo che più la frequenza di trasmissione è bassa e più il segnale viaggia lontano, a parità di potenza di trasmissione. Ecco perché le onde di Radio Vaticana arrivano in ogni parte del globo.
Quindi il cervello è una sorta di antenna trasmittente, e può essere captata anche a grande distanza se si dispone di una antenna ricevente sufficientemente sensibile. Certo sono non microsegnali, ma nanosegnali, infinitesimi che si confondono col rumore elettromagnetico circostante.
A meno che non vi sia un opportuno filtraggio, e vedremo cosa si intende per ciò, quindi è inutile che tentiate con la radio di leggermi il pensiero.
Che antenna può ricevere il segnale radio cerebrale? Indovinate un po'? Esatto, un altro cervello! Come è sorgente può essere per legge di reciprocità un valido destinatario.
Stiamo fornendo una teoria elettromagnetica della "telepatia"? Non proprio. Infatti se i cervelli fossero talmente "di bocca buona" da ricevere i segnali e.m. da altri ed essere in grado di decodificarli, vista la mole di segnali cerebrali a bassissima intensità da cui siamo circondati, impazziremmo rapidamente. Siamo già in difficoltà con la nostra personale attività elettrica cerebrale che gestire anche interferenze dall'esterno sarebbe psichicamente letale.
Per farvi capire come sia delicata la attività elettrica cerebrale vi basti pensare che di norma una cosa fortemente invalidante come un attacco di panico, o ancora peggio, un attacco epilettico, sono associati ad una anomala, intensa attività elettrica dell'encefalo.
Allora? Quando e come e chi può leggere i miei "radiopensieri"? O quello che trasmette il cranio?
Di norma questa attività è trascurabile, e comunque diciamo che è sufficientemente "criptata" da non essere decodificabile da altri, anche se ogni tanto qualche "sensitivo" vanta capacità di "antenna" in questo senso.
Ma c'è un momento nella vita del funzionamento del cervello che la sua capacità di trasmettere sarebbe vitale, e tanto e tanto efficace e robusta da trasmettere in modo sufficientemente potente e leggibile da restare a lungo nello spazio, si pensa addirittura in eterno, come ogni buon segnale radio che si rispetti.
È ipotizzato allora che a partire da un certo istante t0, sotto certe condizioni che chiameremo tanatologiche, ossia un quadro clinico irreversibile che porterà la persona a morire, il cervello ed il corpo si configurino per una trasmissione finale, speciale, completa e più potente, che contenga un pacchetto radio con i dati di ripristino della coscienza.
Avete capito bene? Questo segnale viene spedito come onde elettromagnetiche ossia un segnale radio, viaggia secondo schemi noti in Teoria dei Campi Elettromagnetici fino al giorno in cui non verrà captato da una antenna ricevente "accordata" in grado di spacchettarlo ed usarlo per il ripristino della coscienza.
Quindi al risveglio dal sonno del Criopaziente.
Questo spiegherebbe anche fenomeni come la Reincarnazione. Non sarebbe altro che la nascita di un nuovo individuo con una chiave di codifica compatibile con il pacchetto dati del reincarnando.
Ma questo se così fosse, risolverebbe il dilemma sulla fine della coscienza.
È una mera ipotesi, ma affascinante e volevo sottoporla a Voi lettori.

domenica 25 dicembre 2016

Abbiamo creato un gruppo su Facebook

Abbiamo una ulteriore piattaforma di comunicazione.
Sul socialnet Facebook abbiamo creato  gruppo:
"Criopreservazione in Italia, il caso di Cecilia Iubei" dove portiamo all'attenzione della rete la vicenda di nostra madre e mettiamo a disposizione uno spazio di discussione sulle tematiche della Criopreservazione e della Life Extension.

domenica 18 dicembre 2016

Chi ha detto che il Cristianesimo è contrario al Transumanesimo?

Chi ha detto che il Transumanesimo, in particolare le scienze e le tecnologie della Estensione della Vita, e del Ripristino della Vita, ivi inclusa la Preservazione e la Criopreservazione sono in qualche contrasto con i dettami o i dogmi del Cristianesimo?

Bhe a dire il vero qualcuno lo ha detto, o meglio ci ha provato da vari pulpiti.

Tempo fa abbiamo riscontrato che alcuni siti di area cattolica rappresentavano una posizione che sembrava ostile al Ripristino della Vita. A tal fine citavano alcuni passi di Lettere di San Paolo.

Ma realmente il Cristianesimo impone la invalicabilitá assoluta del confine stabilito dalla morte?

Lasciamo stare il fatto del limite superato da Cristo stesso che riguarda un soggetto che è al tempo stesso Divino ed Essere Umano. Così come espresso nei dogmi fondamentali di tale Credo. Egli in quanto afferente al Divino trascende la natura mortale dell'individuo. In altre parole a Lui è concesso.
Ma solo a lui?

Facciamo un semplice ragionamento.

Se riportare in vita un morto fosse categoricamente e perentoriamente contrario a ciò che prescrive il Cristianesimo noi come minimo ci aspetteremmo che qualora vi fosse stata una richiesta a Cristo in questo senso, Egli avrebbe sicuramente rifiutato. Ed avrebbe Egli stesso sancito la intangibilità di tale evento ed avrebbe ammonito al rispetto della morte!

A questo punto invece vi riportiamo un famosissimo episodio così come riportato nel Vangelo di Giovanni.

Giovanni 11,1-45

La risurrezione di Lazzaro
1 Era allora malato un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta, sua sorella. 2 Or Maria era quella che unse di olio profumato il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; e suo fratello Lazzaro era malato. 3 Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». 4 E Gesù, udito ciò, disse: «Questa malattia non è a morte, ma per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato». 5 Or Gesù amava Marta, sua sorella e Lazzaro. 6 Come dunque ebbe inteso che Lazzaro era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dove egli era. 7 Poi disse ai suoi discepoli: «Torniamo di nuovo in Giudea». 8 I discepoli gli dissero: «Maestro, i Giudei poco fa cercavano di lapidarti e tu vai di nuovo là?». 9 Gesù rispose: «Non vi sono forse dodici ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo, 10 ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». 11 Dopo aver detto queste cose, soggiunse: «Il nostro amico Lazzaro si è addormentato, ma io vado a svegliarlo». 12 Allora i suoi discepoli dissero: «Signore, se dorme si riprenderà». 13 Or Gesù aveva parlato della sua morte, essi invece pensavano che avesse parlato del riposo del sonno. 14 Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto. 15 Ed io mi rallegro per voi di non essere stato là, affinché crediate; ma andiamo da lui». 16 Allora Tommaso, detto Didimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui». 17 Arrivato dunque Gesù, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro. 18 Or Betania distava da Gerusalemme circa quindici stadi. 19 E molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. 20 Marta dunque, come udì che Gesù veniva, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21 Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto, 22 ma anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». 23 Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». 24 Marta gli disse: «Lo so che risusciterà nella risurrezione all'ultimo giorno». 25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà. 26 E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?». 27 Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che doveva venire nel mondo». 28 E, detto questo, andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29 Appena udito ciò, ella si alzò in fretta e venne da lui. 30 Or Gesù non era ancora giunto nel villaggio, ma si trovava nel luogo dove Marta lo aveva incontrato. 31 Perciò i Giudei che erano in casa con lei per consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, dicendo: «Ella se ne va al sepolcro per piangere là». 32 Appena Maria giunse al luogo in cui si trovava Gesù, e lo vide, si gettò ai suoi piedi, dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto». 33 Gesù allora, come vide che lei e i Giudei che erano venuti con lei piangevano, fremé nello spirito e si turbò, 34 e disse: «Dove l'avete posto?». Essi gli dissero: «Signore, vieni e vedi». 35 Gesù pianse. 36 Dissero allora i Giudei: «Vedi come l'amava!». 37 Ma alcuni di loro dissero: «Non poteva costui che aprì gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?». 38 Perciò Gesù, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro; or questo era una grotta davanti alla quale era stata posta una pietra. 39 Gesù disse: «Togliete via la pietra!». Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, poiché è morto da quattro giorni». 40 Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?». 41 Essi dunque tolsero la pietra dal luogo dove giaceva il morto. Gesù allora, alzati in alto gli occhi, disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito. 42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre, ma ho detto ciò per la folla che sta attorno, affinché credano che tu mi hai mandato». 43 E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44 Allora il morto uscì, con le mani e i piedi legati con fasce e con la faccia avvolta in un asciugatoio. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». 45 Allora molti dei Giudei, che erano venuti da Maria e avevano visto tutto quello che Gesù aveva fatto, credettero in lui.

Questo è il famoso miracolo della Risurrezione di Lazzaro.

Gesù si reca da questa famiglia e riporta in vita un morto. Morto da ben 4 giorni, che vuol dire già oltre i limiti di buona Criopreservazione. Con un Indice che sarebbe stato già sotto 100% anzi forse addirittura sotto 90% con processi di alterazione già in corso.

Si potrebbe obiettare che fosse un atto simbolico. Ovviamente come ogni altro Miracolo.

La verità è che Gesù riporta in vita un morto. Se fosse un atto contrario alla Fede non lo avrebbe compiuto!

E a chi obietta ancora che solo Lui in virtù della Sua speciale natura può compiere tali atti allora dovrebbe obiettare sull"intero insieme di miracoli di guarigione compiuti da Cristo. Dal sanare gli storpi al ridare la vista ai ciechi vi sarebbero una quantità enorme di specializzazioni mediche opinabili. Ortopedia, Oculistica e così via.

Ed è talmente vero che la Religione Cristiana non è in contrasto con il Transumanesimo e la Criopreservazione che la Chiesa Russa Ortodossa, ce lo fa sapere il Dott. Danila Medvedev della KrioRus, ha già aperto alle posizioni transumaniste.

martedì 29 novembre 2016

Gli amici di Estropico parlano dell'intervista su Mattino Cinque



Se c'è un organo di riferimento per tutta la comunità Transumanista, Longevista italiana, da lungo tempo è indubbiamente il sito "Estropico". Da molto tempo, con grande serietà, e competenza, vari autori tra le mille difficoltà che un paese dove appena arriva una novità qualsiasi luddista si sente in dovere di fare del suo peggio per screditare la Scienza, gli amici di Estropico sviluppano temi, scrivono articoli, fanno conoscere la realtà nazionale ed internazionale di un mondo che è ormai imminente, quello in cui la Vita supererà il limite mortale.

Questo è l'articolo che vi invito a leggere.

L'articolo parla di Filippo Polistena, senza il quale, va ricordato, non sarebbe stato possibile riuscire a portare mamma Cecilia in salvo in Russia. E quando dico "in salvo" mi riferisco a tutta una serie di questioni importantissime. Perchè adesso si sta Preservando al meglio, ma anche perché le attività di burocrazia sono tali da procurare sempre una certa apprensione. Un visto, un timbro, una approvazione, una richiesta, una domanda, una qualsiasi procedura va svolta secondo criteri che prevedono tempi ed iter non sempre rapidi, e non sempre di esito certo e Filippo ha assolto a questa parte al meglio, tenuto conto della pressoché assoluta novità, senza indugi, senza perdere tempo insomma.
Estropico, ma questo sarà Filippo a dirlo compiutamente, chiede se è in grado di eseguire la Perfusione. Mi risulta di si, perchè venne l'Equipe di Filippo a valutarne la fattibilità nell'immediatezza del decesso, ma essendo ormai il Paziente "Frozen", portato al di sotto dello zero in Cella, non fu possibile eseguirla, quindi Filippo è in grado di perfondere un Paziente perfettamente.

Mi ha fatto un immenso piacere leggere il commento, laconico, anche perchè i comportamenti non meritano molto altro, del "dialogo sui massimi sistemi" intrattenuto a Mattino Cinque da me ed una illustre politica

"C'e' anche un video di Mattino Cinque con un'intervista al figlio della signora ibernata in Russia (Fabrizio Baldi), con Alessandra Mussolini nel ruolo dello scettico di turno (che tristezza...) e Filippo Polistena. Quello che m'e' piaciuto di piu' e' stato Baldi, il quale e' riuscito ad illustrare i concetti principali della crionica in modo chiaro e pacato, nonostante le frequenti interruzioni e la mancanza di bon ton della Mussolini... "So che ne ho già parlato, ma mi preme ribadire la differenza di stile tra un altro illustrissimo personaggio televisivo e giornalistico come Guzzanti che pochi giorni prima nel ruolo dello scettico era stato un vero signore.

Si amici di Estropico, possiamo solo dire "che tristezza", e suona persino grottesco e oltremodo offensivo contrapporre in quella sede il  profondo pensiero della interlocutrice  "piuttosto che congelare come un sushi pensiamo alla ricerca scientifica".

Ma qui voglio dire ancora una cosa.

Guardate, se per ogni gratuita affermazione fatta da personaggi più o meno noti, più o meno politici, passati in TV, a favore della "Ricerca Scientifica" fosse corrisposto anche un solo euro sborsato da questi signori effettivamente a favore della Ricerca, a quest'ora l'Italia avrebbe più fondi per la ricerca di USA, Russia, Cina, ed Europa messa assieme.

Il messaggio "piuttosto facciamo Ricerca", assolutamente inappropriato, mira a contrapporre la Criopreservazione ad attività benefiche a vantaggio della Medicina Sperimentale.

Nulla di più ridicolo o sbagliato. Mi sembra ovvio che Ibernare un individuo è il piano B dopo che la Ricerca Medica, interpellata, cercata, incoraggiata, dal sottoscritto, purtroppo arrivati ad un certo punto ha i suoi limiti. Posso affermare che ho ben dieci anni di peregrinazioni presso vari centri di Ricerca dove tentavo di far curare mia madre, e proprio anche grazie alla Ricerca ed alla Medicina abbiamo potuto farla vivere ancora per tanti anni.
Ma è del tutto evidente che chi Criopreserva una persona, intende permettere a questa persona un "viaggio della speranza nel tempo", invece che nello spazio.
Ibernare, Criopreservare è come pagarsi un biglietto per il futuro, così come farebbe qualsiasi Paziente che viene a conoscenza di una nuova tecnica sperimentale da qualche parte nel mondo e si procura un biglietto aereo.

lunedì 28 novembre 2016

Eppur si muove...

La Legge di Moore, uno dei Paradigmi più noti e citati dai futurologi. Si tratta di una legge empirica relativa alla evoluzione delle tecnologie elettroniche e dell'informazione, che però viene estesa alle varie Scienze e secondola qualele scoperte scientifiche seguono una accelerazione costante.


Quand'era pensammo di rendere nota la nostra scelta attraverso un blog, sapevamo che, nonostante fosse semplicemente un "viaggio nel tempo", che una persona voleva compiere, e che eravamo mossi da puro spirito di fiducia nei confronti della Scienza, ci sarebbe stato, come inevitabilmente accade nella natura umana, sia chi non avrebbe compreso, sia chi, ritenendo invece di avere capito fin troppo bene, averebbe avviato il solito processo alle streghe.
Ned Ludd ce lo insegna. Del resto c'è sempre qualcuno che davanti alle novità persino le più banali, si spaventa, e c'è chi cerca di convincere i timorosi che spaventarsi è giusto.
Infatti, quando attraverso i media, le persone sono venute a conoscenza che esiste un modo per "viaggiare in avanti nel tempo", c'è stato evidentemente chi si è un poco allarmato e scomposto.
Ma la stragrande maggioranza dei contatti avuti sono di sincero interesse ed incoraggiamento.
Per cui come disse Galileo, "Eppur si muove". Per quanto timore, o ingiustificata preoccupazione vi possa essere, l'animo umano sa, in cuor suo, quanto sia importante che la Vita vinca la sua battaglia sulla Morte che è stata ingaggiata quando quella manciata di amminoacidi riuscirono avendo elementi chimici ed energia a disposizione a replicare se stessi.
Noi ve ne abbiamo dato notizia, noi abbiamo fatto un biglietto di andata verso il futuro, non da soli, anzi siamo solo una gocciolina nel mare delle persone che nel mondo sanno ed hanno deciso di percorrere questo affascinante viaggio.
Ora vediamo che nel mondo iniziative scientifiche di Preservazione della Vita si moltiplicano, e noi ve ne daremo conto, il futuro è più vicino di quanto sperassimo.
Ma ancor prima che si muova la Conoscenza, è bene che sia la filosofia ad occuparsi di predisporre le coscienze ad accettare l'eternità.
Già il solco è stato tracciato da Newton e da Cartesio col meccanicismo.
FB

martedì 22 novembre 2016

Sdrammatizziamo con una curiosità

Un piccolo articolo di tenore leggero, con una curiosità.

Due degli autori di questo blog e principali artefici di un progetto ambizioso che vogliamo e dobbiamo concretizzare, hanno una curiosa caratteristica in comune.
Curiosa poi neanche poi tanto, perchè ha perfettamente senso.

Fabrizio Baldi, e Fabrizio Lucente, i "Fabrizi", vivono nella terra che un tempo fu sede degli Etruschi.

Sono Etruschi moderni insomma.

E chi meglio degli Etruschi conosce l'oscuro mondo dei morti? Essi in antico per quanto possibile cercarono di Sconfiggere La Morte mediante la trasformazione dei luoghi di sepoltura in Necropoli ad immagine e somiglianza di abitazioni di viventi.

Noi, moderni, cerchiamo di ripercorrere quel pensiero dei Padri, adoperando la Scienza, e cercando di essere alla loro altezza.

F & F.

lunedì 21 novembre 2016

La morale dell'arca di noè

Oggi come dicevo nel precedente articolo, ho avuto il "piacere" di un confronto diretto con l'on. Alessandra Mussolini.

Presentava un punto di vista luddista, poi spiegheremo nel dettaglio cos'è un luddista, e non so esattamente a che titolo è intervenuta, mi sorge il sospetto che sia per fare un poco di ODIENS, so che si dice Audience, ma la parola "odiens" ricorda una declinazione latina del verbo ODI.

Ora il principio è questo. Bisogna fare attenzione alle trappole dei luddisti. Infatti la principale preoccupazione degli emuli di Ned Ludd è di demonizzare, gettare fango o discredito, ridicolizzare, dileggiare coloro che secondo il loro punto di vista, introducendo una pericolosa novità, nonostante sia del tutto ad essi estranea (voglio dire, non ti piace la Criopreservazione qual'è il problema? Diventi "terra per ceci" come si dice a Roma e finisce li), comunque sentono irrefrenabile il dovere di intervenire e recare disturbo o polemica. "Vengono a distruggere i telai meccanici temendo chissà quale sciagura per la nazione o per i lavoratori manuali", chi sa della storia di Ned Ludd sa a cosa mi riferisco.

Noi da parte nostra abbiamo appena iniziato il nostro cammino di divulgazione, di conoscenza, in futuro però dobbiamo fare in modo che la gente venga informata sul serio.
Anche su SKY c'era un altro ospite, il dott. Guzzanti che esprimeva le sue perplessità, faceva delle considerazioni polemiche, ma faccio notare l'immensa differenza di stile. Tant'è che io sono riuscito nel medesimo tempo a disposizione ad esporre tutto quello che potevo.

Adesso, detto ciò, va messo bene in chiaro cosa ci aspetta.

Non mi aspetto un cammino facile, e nel peggiore dei casi mi aspetto che voler ibernare qualcuno venga classificata dai media come "l'ennesima bizzarria di gente che vuole buttare soldi" e non un immenso atto d'amore e di fiducia nelle magnifiche sorti progressive dell'umanità.

Arrivati a un certo punto, se le cose dovessero proprio volgere al pessimo, ci troveremo nelle stesse condizioni di Noè, che mentre in pieno deserto costruiva un arca e vi saliva con la sua famiglia, e la maggior parte degli animali della terra, veniva deriso da quelli che di li a poco sarebbero stati sommersi dal diluvio.

L'importante è finire l'Arca e fare in modo che nessuno rallenti i lavori...

Nota: Questa è la definizione di Wikipedia del Luddismo. Per estensione è in epoca recente riferito a chiunque si senta in dovere di opporsi ad una qualsiasi innovazione scientifica o tecnologica in nome della sicurezza, o della morale, o del lavoro o di una qualsiasi motivazione ritenuta scusante.

Re-SUSHI-teremo

Oggi ho avuto la mia seconda intervista, decisamente diversa dalla prima.

Non tanto per i contenuti ma per i modi.

Ero in studio ed a fianco a me l'on. Alessandra Mussolini. Per inciso io sono un ex iscritto di Alleanza Nazionale, da sempre un convinto militante di destra, e trovo che la "conservazione politica" è tutt'altra cosa della "conservazione scientifica" sono anzi quasi sempre opposte.

Mi aspettavo polemica, mi aspettavo critica, costruttiva, ma anche distruttiva, ma non di certo in questi modi, e termini.

Sono sconcertato, in primo luogo da militante politico molto nel mio piccolo, perchè lasciatemelo dire, ora comincio davvero a realizzare perchè il pensiero politico di destra sta inesorabilmente riducendosi, l'On. Mussolini, di cui conoscevo già da spettatore la verve, e che in qualche modo apprezzavo, dovrebbe sapere che la stragrande maggioranza di persone che vogliono sinceramente accedere alla Criopreservazione, né ricche, né strane, né bislacche, sono proprio, tenetevi forte, persone che hanno una collocazione politica e culturale nel centro destra di questo paese.

Quindi il comportamento mi permetto di dire, sgradevole, nei confronti del nostro sogno, nei confronti della miglior scelta possibile, che permetterebbe finalmente di muoverci verso orizzonti futuri inimmaginabili, non ferisce certo me, la mia scelta, che per fortuna, e meno male, è già stata fatta e consolidata, ma tutte le speranze, di quella gente che vuole la Criopreservazione nella nazione, e sono sempre più numerose, sempre più motivate, e grazie al sottoscritto sempre più visibili.

Dare del "sushi" ad una persona che viene attraverso un rigoroso protocollo scientifico, mantenuta in uno stato di sospensione dei processi di decomposizione, lo trovo veramente di pessimo gusto.

Io non discuto la scelta del canale di proporre un simile contraddittorio, ma di certo non giova alla causa. Dell'Ibernazione o Criopreservazione?

No, della conoscenza.

Fabrizio Baldi

sabato 19 novembre 2016

La criopreservazione andrà di moda

Sono ore convulse, come immaginavo non appena i media hanno saputo di mamma Cecilia è stato il boom. 
L'elemento scatenante è stata la vicenda della bambina inglese, la ragazzina di 14 anni morta di tumore che si è battuta nonostante la sua giovane età per vincere i pregiudizi e fare in modo di poter accedere alla criopreservazione.
Il mio primo pensiero, prima ancora che a mia mamma Cecilia va a lei, perchè grazie al suo caso, il mondo ha finalmente capito che esiste ed è importante Criopreservare la vita.

Siccome sono ore convulse il mio tempo già ridotto al minimo dal dover quotidianamente sopravvivere, si è ancor più ridotto per occuparmi doverosamente di tutta l'attenzione che ora la nazione ci rivolge.
Mi scuso pertanto se leggerete inesattezze, e se questo articolo "cambierà forma" diverse volte.

Prendo uno slogan mutuato dalla politica per raccontarvi in breve le mie sensazioni di queste ore.

"La criopreservazione andrà di moda".
Lo confesso sono quasi sotto shock.
Stamattina ho visto la prima pagina de "Il Messaggero" e c'era la foto di mia mamma sorridente presa dal nostro blog.
Eravamo preparati in un certo senso al fatto che i media si sarebbero finalmente accorti della possibilità infinita offerta dalla criopreservazione.
Ma quando arriva "la notorietà" e vedi che tutti parlano di te, ti viene quasi paura.
Si tratta del miglior motivo possibile, per la miglior causa possibile. Per carità. Ma vi assicuro che è una botta di adrenalina senza pari.
E quando ti chiamano da SKY per chiederti un intervista dove sarai in studio tu, e due personalità come la giornalista Federica de Sanctis e Paolo Guzzanti è lecito avere una certa emozione.
Io sono una persona semplice, magari riesco ad esprimere ed a trasmettere dei messaggi dicono in qualche modo efficaci sui blog di cui mi occupo ma fondamentale sono estremamente timido.
Ma l'occasione di poter finalmente portare come si suol dire "sotto i riflettori" la tematica dell'immortalità e del prolungamento della vita era tale che doveva e voleva superare qualsiasi ansia, panico, timidezza, dubbio o soggezione.
E c'era non lo nascondo da parte mia timore della polemica.
Mi sono detto "ma non è che ti vorranno semplicemente fare a pezzi, dire che sei uno stravagante, una specie di fenomeno da circo con idee strane?"
Quel timore che tutti noi crionisti e immortalisti abbiamo beh lo confesso c'era.
Invece nulla di tutto questo.
Non potevo aspettarmi una accoglienza migliore.
Temevo da buon ansioso la salivazione azzerata, la balbuzie, andare nel pallone, arrivavo a contemplare persino la sudorazione copiosa, il rilascio di fluidi corporei e una sincope in diretta tv.
Nulla di tutto questo.
Devo dire è in gran parte merito dello staff di SKY che mi ha messo assolutamente a mio agio ma anche degli altri ospiti. Vi era in collegamento un altro illustre giornalista, Giovanni Caprara e le parole spese nella mezz'ora di confronto tv sono state per la gran parte favorevoli nonostante le legittime perplessità che Guzzanti sollevava anche da parte sua vi era sincero interesse.
Ho visto poi alcuni commenti sulla rete. Guzzanti ad un certo punto dice "non mi risulta che ad oggi nessun essere vivente o animale sia stato congelato vivo e abbia poi ripreso a vivere".
Io sospettavo che in realtà ve ne fossero ma non avevo elementi sufficienti per intervenire.
Ci hanno pensato alcuni commentatori che riportano alcuni casi. La rete è ottima per questo.
Tutti i miei timori sono svaniti quando ho preso la parola. La mia unica preoccupazione era di comunicare attraverso un potente mezzo di diffusione come la TV nel modo più semplice possibile il maggior numero di informazioni e buoni motivi per preservarsi.
Mia moglie Gloria che so essere estremamente obiettiva e critica dice che ci sono riuscito.
Io in realtà da ieri continuo a dirmi "avresti potuto dire meglio questo, spiegare quest'altro". Ma dai giornali locali che parlano della "capranichese ibernata in Russia" fino a testate nazionali che ne parlano mi fanno capire che, si, forse anche grazie a mamma, in Italia è partita l'era della Criopreservazione.
I media ci stanno dando una grossa mano e ringrazio immensamente la giornalista Federica de Sanctis (a cui poi salutandola ricordavo come le fosse di sollievo seguirla nei notiziari nei lunghi pomeriggi di sofferenza) e tutto lo staff di SKY perché hanno fatto la cosa giusta per questa causa. Non per me che ne sono un mero strumento di divulgazione ma per mia madre e per la Scienza dell'immortalità.
Ora il nostro obiettivo è semplice. Lo dico con una battuta, fare in modo che ibernare una persona non faccia più notizia.
Ora siamo "i pionieri dello spazio dell'immortalità" ed è giusto e doveroso che la cosa susciti curiosità, interesse ed anche qualche perplessità. Ma vogliamo che sia talmente diffusa ed ordinaria ed aperta a tutti che si riduca a far scalpore come un cambio di residenza.
Fabrizio Baldi

Balletto di cifre attorno ai costi della Criopreservazione

Ieri siamo stati intervistati da SKY, una cosa sensazionale, di cui parleremo approfonditamente.
Ma ora ci preme in fretta fare un po' d'ordine perché abbiamo letto dopo che ieri in trasmissione a Fabrizio è stato chiesto di dare un'idea dei prezzi che vi sarebbe accesso alle tecnologie di criopreservazione a circa 30000 dollari.
Noi contattammo tutte le società disponibili. E oltre al come chiedemmo anche il quanto ovviamente.
Adesso apprendiamo da un lato con piacere perché evidentemente i prezzi scendono. Ma dall'altro siamo un poco confusi proprio perché noi sapevamo diversamente.
Parliamoci bello chiaro. Se veramente un contratto fosse stato disponibile altrove per 30000 dollari in luogo dei 40000 avremmo optato per la soluzione più conveniente.
Va inoltre ricordato che le società di criopreservazione adottano protocolli diversi.
Abbiamo sempre detto che ad esempio quando contattammo Alcor per tentare la criopreservazione di mio padre, mi fu risposto "it's too late". Invece i Russi sono estremamente meno intransigenti da questo punto di vista. E non è cosa da poco visto che la maggior parte delle volte si è in condizioni di non poter essere sottoposti al protocollo canonico (ossia tutti i casi di morte improvvisa o accidentale).

A questo punto ci mettiamo nei panni del giornalista che vuol sapere, e soprattutto in quelli di un cittadino interessato. Si chiederà "ma si può sapere realmente quanto costa?"
Mia mamma Cecilia aveva un modo di dire in questi casi "se hai un dubbio a bottega parla col padrone".
Le tre società Alcor, Cryonic Institute e Kriorus hanno siti web, ed un buon settore commerciale amministrativo. Contattate loro e ogni dubbio in merito sarà definitivamente fugato.
Noi faremo una nostra piccola indagine e vi presenteremo i prezzi aggiornati che saranno le società stesse a fornirci.
Ed in ogni caso lasciatecelo dire. I prezzi possono scendere di almeno dieci volte. Come detto ieri in trasmissione ogni buona tecnologia che si consolida riduce i costi strada facendo. E di strada se ne può e se ne deve fare ancora parecchia.

FB

mercoledì 12 ottobre 2016

La Preservazione della Vita non ha l'attenzione che merita

Siamo profondamente delusi ed amareggiati.

Sapevamo che ci saremmo scontrati con la morale religiosa che ha ipnotizzato milioni di persone con la pia illusione della resurrezione magica ad opera di qualche potentissimo dio o entità soprannaturale. Una superstizione dura da abbattere.

Non ci aspettavamo una interrogazione parlamentare per permettere finalmente la Criopreservazione o la Preservazione alternativa in Italia. O forse si.

Ma non abbiamo ottenuto quanto ci aspettavamo.

Certo, l'italiano medio è troppo impegnato a sopravvivere per dedicarsi a riportare concretamente in vita i suoi cari.
Ma si tratta della questione più importante in assoluto!

Temiamo che la morale luddista del "nasci, mangia, bevi, riproduciti (ma non troppo), e crepa e non farti più vedere" la stia facendo da padrone.

E così noi siamo messi in ombra, relegati tra gli stravaganti, tra quelli che credono che discendiamo da alieni provenienti dalla galassia di Andromeda, e le teorie dei Rettiliani e roba del genere.

Non è che da gente che ha lasciato fuggire Marconi ed Enrico Fermi, che ha schifato Colombo, Meucci e persino Leonardo ci aspettassimo grandi cose, ma questo silenzio, salvo pochi, relativamente pochi contatti rispetto alle nostre logiche aspettative ci sconfortano.

E così i costi per ridare la vita alle persone restano altri, mentre l'altra sera vedevamo in TV gente in Costa Smeralda che si faceva un pieno al panfilo da 38.000 euro.
Quando basterebbe un briciolo di attenzione in più per permettere, a tutti. Ribadiamo, a tutti, di tornare a vivere.

Il problema qual'è? Non volete che tutti rivivano? Certo anche noi eviteremmo di riportare in vita assassini e criminali di ogni genere, a meno che non siano disponibili comprovati e consolidati metodi di riconversione delle inclinazioni deviate e violente, e tanto non ci basterebbe.
Ma di una persona buona, utile alla società, che si è fatta una vita dignitosa e non ha mai fatto male a nessuno, come il 99,9% delle persone, vogliamo fare in modo che torni? O volete che il mondo resti nelle mani di pochi, magari che credete vostri amici?

O peggio ancora, non è che molti facoltosi nel massimo segreto già hanno i loro efficientissimi sistemi di Criopreservazione o Preservazione, magari pure qualche Cardinale di Santa Romana Chiesa, ed ipocritamente poi questi fanno pubblicamente i luddisti invitando tutti gli altri a farsi cremare o divorare dai vermi e sparire senza lasciare traccia, magari aggrappandosi alla speranza in qualche dio pietoso?

Cominciamo a rivolgerci altrove, in altre lingue. Quello italiano è un popolo troppo indaffarato, specialmente ora che è ricominciato il campionato di calcio.

G.C.

giovedì 25 agosto 2016

250 morti nel Centro Italia. Perché non criopreservarli?

Di solito cerco di essere serena ed equilibrata, ma davanti a cose del genere credo che chiunque abbia il diritto di infuriarsi.
C'è stato un terribile terremoto, nel reatino, e nelle zone limitrofe si contano almeno 250 morti, ed i giornali specificano che "molti di loro sono dei bambini".

A questo punto la domanda ve la faccio.

Datemi un solo dannato buon motivo per non criopreservare questi sventurati!


Non credete alla criopreservazione? Eppure non è così difficile come concetto. Sarò necessariamente brutale, ma se la carne che conservate nel congelatore a temperature non eccessivamente basse tiene per mesi, lo capite che scendendo di molto il corpo resta intatto per  sempre? Ci vuole una laurea in Fisica per capirlo?

Se un bambino morto lo mantieni integro, sei d'accordo con me che un giorno non troppo lontano potrai riportarlo in vita?
Accidenti, curano oggi malattie impossibili, ricuciono braccia e gambe, ricostruiscono crani, trapiantano cuori e fegati, e poi non credi che un domani faranno ripartire dei cuori?

Ho una notizia per te. Già lo fanno.
Si caro il mio scettico, perché i casi di RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE e questa è scienza, lo sa chiunque abbia fatto un corso di BLSD, si verificano molto più frequentemente e per tempi di arresto cardiaco sempre più lunghi. Hanno fatto ripartire FELICEMENTE cuori anche dopo ore di arresto cardiaco.
Certo un cranio o una spina dorsale o organi e toraci fracassati vanno prima ricomposti e rigenerati, e pure questo si può fare!
Il parroco ti ha detto che tanto un giorno risusciteranno?
Ho sentito dei deliri mistici. Mi è stato citato San Paolo che pontifica sul fatto che i corpi devono decomporsi.
Bene: prima obiezione, allora pure la cremazione o la imbalsamazione "vi manderanno all'inferno".
La verità è che all'epoca di Paolo, il cristianesimo con la sua teogonia della resurrezione era appena nato, e i protocristiani erano soprattutto preoccupati che altri potessero "risorgere" e dichiararsi dei messia. A questo punto per avere l'esclusiva Paolo pensò bene di dire che solo uno poteva avere avuto questo privilegio di tornare in vita, gli altri sarebbero stati "fuori dalla legge di Dio", insomma un espediente che però ancora oggi ottunde la mente dei più credenti inducendoli a pensare di compiere chissà quale sacrilegio, ed è alla base della letteratura horror-trash sui "morti viventi". Ma la verità è che chi crede a simili fesserie è lui stesso un morto che cammina, e sarebbe ora che qualcuno lo risvegli.
Costa troppo.
Di tutte le possibili obiezioni, questa mi pare la più sensata.
In effetti 40.000 dollari della russa Kriorus per una criopreservazione completa o i folli 200.000 dollari degli americani di Alcor, sono effettivamente un ostacolo per molti. Noi stessi stiamo facendo i salti mortali per onorare il dovuto per Cecilia che attende il risveglio in Russia.
Ma appunto per questo urge moltiplicare i siti di Criopreservazione, semplificare la procedura equiparandola ad una tumulazione ordinaria anche qui in Italia e permettere a chi può, di realizzare un Centro. Noi ci battiamo per averne almeno uno per comune, esattamente come ora succede per i cimiteri normali.
In questo modo i costi, purtroppo effettivamente ancora onerosi per molti si abbatterebbero.
Ma va anche detto che di fronte alla prospettiva di riportare in vita un bimbo, voglio vedere chi non mette mano al portafoglio, ovviamente non parlo solo della famiglia, ma di tutti quelli che possono farlo perché hanno i mezzi.
I bambini possono essere salvati anche dopo morti. Per questo abbiamo concepito il Progetto Lazarus. Un fondo di Solidarietà e Sviluppo. Per aiutare le famiglie che vogliono criopreservare i loro cari ma non hanno mezzi, e per incentivare la Ricerca e la diffusione della Cultura della Criopreservazione.
G.C.

venerdì 22 luglio 2016

Stiamo creando la versione in inglese

Un breve comunicato per informare i lettori che, compatibilmente con il poco tempo di cui disponiamo, stiamo mettendo a punto la versione inglese del blog.
Restate in attesa di sviluppi.


domenica 10 luglio 2016

Un "centro casi disperati" è possibile?

Le vicende di mia suocera e di molti altri casi, ci inducono ad una riflessione.
Al di la della buona volontà del medico, esiste un protocollo di rianimazione che prevede se e in quali casi intervenire.
A noi si dà l'impressione, ma speriamo di sbagliare, che si abbia una sorta di selezione "a priori" dei casi su cui intervenire.
Ad esempio se hai una diagnosi infausta, o anche se hai sopra ottant'anni, è come se l'interesse a rianimarti fosse ridotto.
Ripeto è una impressione, da non del tutto addetta ai lavori. Del resto ho sempre sentito parlare con raccapriccio della fiera opposizione di una certa opinione pubblica politicamente corretta allo "accanimento terapeutico", come se salvare la vita fosse da gente con la testa dura, perché si, dai insomma suvvia, la vita deve finire, l'omo ci ha na scadenza, come le mozzarelle.
Ma se le cose stanno così, e non mi stupirebbe, visto che oggi si ha la moda dello "staccare la spina", e ci sono individui che sono persino convinti di dare il buon esempio andando a farsi ammazzare all'estero  (la cosiddetta eutanasia ) non appena iniziano i primi acciacchi, allora noi longevisti, anzi noi immortalisti, perché a me non basta vivere a lungo, io voglio vivere per sempre, ecco, noi immortalisti dobbiamo correre ai ripari.
Ci piacerebbe non poco avere uno o più centri dove al paziente si promette di fare non semplicemente quello che la legge impone per la rianimazione, ma molto di più, fare l'impossibile. Se un cuore si ferma sappiamo che va eseguita la RCP, la Rianimazione Cardio-Polmonare. Ma questo finché arriva il 118, i soccorsi ufficiali. Quando sei in mano al rianimatore, lui attua la prassi. Ma se sei in ospedale, non sempre si esegue il protocollo di rianimazione. Su mia suocera ad esempio non è stato eseguito.
Quindi RCP sempre e comunque, questo sarebbe il nostro obiettivo, che diventerà SCP, Sostegno Cardio-Polmonare se avviene il decesso legale, ossia secondo la Legge di Polizia Mortuaria, se per 20 minuti si ha tracciato piatto dell'elettrocardiogramma.
Quindi respiratori, e tutte le procedure di rianimazione con i mezzi tecnici a disposizione, questo vorremmo che fosse attuato nei  "centri casi disperati" o come forse sarebbe meglio chiamarli, "centri di prolungamento della vita" che vorremmo che nascessero. E come extremis post exitus, la Criopreservazione con protocollo.

Criopreservare le vittime di terrorismo

I terribili fatti di Dacca ci spingono a molte riflessioni.
Una in particolare ci interessa.
Nove cittadini italiani, anzi dieci dal momento che una ragazza era incinta, sono stati barbaramente trucidati dopo essere stati torturati e mutilati.
Sono già stati celebrati i funerali e non sappiamo se le famiglie sappiano dell'opportunità data dalla criopreservazione, né se vogliano applicarla, ma noi ci permettiamo di suggerirla.
La suggeriamo a chiunque ma a maggior ragione ad una vittima di omicidio e di terrorismo.
Perché si tratta quasi sempre di persone giovani.
Perché si potrebbe un giorno riportandole in vita avere direttamente da loro le informazioni sulla dinamica dell'omicidio.
Perché secondo me, sapere che uccidere una persona non è sufficiente perché la persona un domani tornerà a rivivere, frustra il potenziale omicida, e può essere un formidabile deterrente.

lunedì 27 giugno 2016

Limiti che retrocedono ancora....


 

Fra le strategie atte a sottrarre i nostri Amici Animali all'Oblio, includo senz'altro la Clonazione ; che potrebbe forse far di essi rivivere molto più di quel che si crede con gli attuali paradigmi scientisti.

''Non  sarebbe comunque più lui/lei '' - è  la più comune (e comprensibile) obiezione. E in un certo senso è  vero, se è vero che  il DNA conserva la sola ''memoria genetica'' e non quella del vissuto individuale.
Ma anche su questo punto andrei cauto... quello che ''vediamo'' potrebbe essere solo una minima parte del Tutto.

Nel peggiore dei casi otterremmo sì un ''gemello identico'', ma ormai privo di ogni memoria (così almeno si suppone ) della sua ''vita precedente''.

-Ma  possiamo benissimo considerare questo ''gemello'' come se fosse  Lo Stesso Individuo, che sia stato vittima di una totale amnesia,  che lo avesse privato del vissuto biografico.

-Respingeremmo forse con la motivazione ''....tanto non è più lui! '' il nostro Cane  ( o Gatto o altro qualsiasi ''pet'') soltanto perché una malattia (perfettamente risolta) o un trauma o altro lo hanno ridotto a uno stato amnesico?
Non credo...!   La sua Vita - nel senso di esperienza biografica / vissuto individuale -  ''ripartirebbe'' semplicemente da quell'istante, dopo un -indesiderato sì,  ma comunque non annichilente - reset.
Sarebbe proprio come se rinascesse : cucciolo e sano, e con tutta la voglia di riprendere il Cammino interrotto!


Notevoli restano  tuttavia gli ostacoli sul piano concreto.
Anzitutto, molto restrittivi parrebbero i criteri in base ai quali l'attuale tecnologia permetterebbe di far rivivere il nostro ''gemello amnesico''  partendo dai resti del Nostro povero Amico.

Di recente ho però appreso con piacere di un evento che rappresenterebbe un'importante smentita riguardo ai suddetti criteri limitanti : e questo, proprio da parte del maggior esperto di  clonazione canina del settore, il biologo coreano Hwang Woo-Suk,


 -Sul sito della sua Società si legge ancora che la clonazione è (per ora) impossibile disponendo del solo DNA o di reperti -peli, ossa denti ecc-  che ne contengono ; occorrerebbero necessariamente cellule ''vive'', da coltivare per poi estrarne il nucleo dopo un certo numero di passaggi.

-Sul medesimo sito si precisa che le cellule utili possono esser ricavate dal corpo dell'animale refrigerato a pochi gradi SOPRA lo zero, e per un tempo massimo di 5 giorni ; e ci si raccomanda di NON CONGELARE il corpo, pena la perdita irreversibile di vitalità delle cellule, e quindi di ogni possibilità di moltiplicazione clonale.

 Tuttavia, la recentissima vicenda di una coppia inglese ha già  smentito questo consolidato paradigma, così drasticamente pessimista (e ricorrente nell'ambito delle stesse comunità crioniche, n.b.)

Il loro adorato boxer Dylan era stato collocato, e ben due giorni dopo la morte (il 2 luglio dello scorso anno) nel refrigeratore di un'impresa funebre per animali, a pochi gradi sopra lo zero.

Come immagino possa spesso accadere in casi del genere, la scoperta di questa possibilità da parte della coppia disperata fu casuale, e solo successiva al decesso ; ciò che non prometteva bene per la buona riuscita del progetto, laddove, come è ben noto, i tempi sono cruciali.

 Nella totale mancanza di collaborazione veterinaria (umanamente comprensibile per il timore di ripercussioni, non del tutto fuori luogo considerando leggi e burocrazie ottuse che evidentemente affliggono anche l' UK), i due riuscirono a procurarsi su internet un kit per il prelievo e, in base alle istruzioni -e a una buona dose di coraggio, prelevarono campioni tissutali per poi prontamente recapitarli al Centro, nella Corea del Sud.

Questi campioni, prelevati dopo quattro giorni dalla morte -in tempo canonicamente ancora utile quindi- , si rivelarono purtroppo inutilizzabili.

 
Quando la notizia del fallimento fu comunicata alla coppia, il 5 di luglio, Dylan era già stato posto in un freezer dell'impresa funebre da circa due giorni (quindi senz'altro congelato), in  attesa di esser ''tradizionalmente'' seppellito.

Ma dal Centro si invitò ugualmente a tentare, per scrupolo.

Fu comprensibilmente penoso per la coppia decidersi a scongelare il loro piccolo amico e procedere a un ulteriore prelievo di tessuti ; Dylan era ormai congelato in freezer da cinque giorni , quando finalmente la coppia riuscì a compiere l'operazione.

Dopo un altro viaggio disperato, queste ulteriori cellule furono recapitate al Centro, e .... questa volta l'esito fu positivo!

 -Paradossalmente, l'aver proceduto in ossequio ai  protocolli canonici, o almeno approssimandoli, non aveva dato l'esito sperato; invece, un tentativo disperato e di pressoché scontato insuccesso, nel medesimo caso oltretutto, si rivelò vincente!

Questo dovrebbe insegnare qualcosa anche ai funesti crio-pessimisti, propensi a dare per persi tutti i casi sub-ottimali di preservazione - e il caso è quanto mai pertinente, trattandosi della rivelata vitalità, nell'ambito poi delle comuni  tecnologie attuali, di cellule ricavate da tessuti grossolanamente congelati in un normale freezer ; senza crioprotettivi o cautele di alcun genere.




-Sono convinto che la clonazione, almeno per i nostri piccoli amici, sia una strategia ''immortalista'' già molto valida - non ne salveremo forse la memoria biografica, ma comunque salviamo una Informazione non meno *unica*, che andrebbe ugualmente distrutta per sempre dalla morte/oblio.

Sono convinto che la conservazione di almeno un minimo frammento tissutale di ogni animale domestico (dico ''domestico'' perché, come noi, è in quanto tale sottratto al darwinismo della Selezione => Morte Individuale), sia sempre possibile ed eticamente "dovuta", anche se non si intende pianificarne clonazioni  - opzione che resterebbe comunque aperta per il futuro, se e quando lo si potesse/desiderasse.
-Anche la tradizionale ''ciocca di pelo'' può essere abbastanza e dovrebbe anzi esser considerata sotto questa nuova luce : veduta non già come un feticcio magari anche un po' macabro messo via da qualche ''fissato'' ; ma invece, consapevolmente, come una piccola  vivente reliquia da custodirsi con amore : depositaria qual è di quella preziosa e irripetibile Informazione.


- Deplorevole comunque rimane, che l'assenza di una diffusa forma mentis anti-oblio releghi pratiche come questa a Paesi lontani, e che l'assenza di concorrenza e di una economia di scala renda i prezzi così inaccessibili.

-Unico motivo per cui, quand'anche disponessi della somma necessaria rinuncerei senz'altro oggi a tale pratica, è la contro-riflessione che mi porterebbe a considerare, proprio sul piano ''etico'', quanti cani gatti ecc ecc *oggi* bisognosi sarebbe possibile aiutare e concretamente salvare con la stessa , notevolissima somma di denaro.

- Ma adoperarsi perché questa pratica possa diffondersi e arrivare a prezzi ambulatoriali,  o almeno compatibili con quelli delle sterilizzazioni, tanto caldeggiate di questi tempi eppure così discriminanti  (condannano a non aver discendenza solo i poveri ''meticci''), resta un nostro Dovere Etico.
Nessuna pressione morale beninteso :  solo voler rendere concretamente possibile ''a tutti'' ciò che  tecnicamente  possibile già lo è.

Ovviamente anche le preoccupazioni riguardanti salute e benessere delle cagnoline ''incubatrici'' non vanno dimenticate, ogni intento etico sarebbe altrimenti contraddetto in partenza.

-La clonazione individuale ( l'idea che ogni cane, di ''razza'' o meno  che sia abbia diritto a UN discendente), è un punto essenziale del mio Programma PetsForFuture . 

Auspicabile resta poi la Reversione dell'Invecchiamento = Semi-immortalizzazione del singolo Individuo,  che renderebbe  ridondante la riproduzione ; sarebbe il passo successivo.

-Tutto ciò è in assoluta antitesi, ben me ne rendo conto, con la vigente prassi delle varie organizzazioni, associazioni ecc ecc autodefinentisi ''animaliste'' , che improntano il nostro Rapporto col Mondo Animale alle stesse, aberranti logiche burocratico/mercantili dell'Usa-E-Getta. I loro capisaldi ideologici prevedonoSterilizzazione sistematica (= estinzione  irreversibile di *quella* Linea genetica), Animali sequestrati come fossero oggetti ( ...o come i bambini di ''Bibbiano'' - si perdoni l'accostamento), Eutanasia a gogò e, a seguire, ''smaltimento del Rifiuto Speciale / o ''carcassa'' -come ...amabilmente definiscono i resti del Nostro più caro Amico- in appositi inceneritori : ché NULLA  ne rimanga. 
E su quest'ultimo punto lascio all'intelligenza del Lettore cogliere analogie e similitudini.

-Nessuna colpevolizzazione di quanti tra noi, volenti o meno, hanno dovuto subire questa prassi: ci mancherebbe! Ma se QUESTA è la prassi vigente approvata da UE, e da altre orwelliane Mostruosità non ancora disfatte come auspicabile,  si sia ORGOGLIOSI  d'esser dei ''pazzi'' in  assoluta controtendenza!
Certamente  
normare / vietare / distruggere è assai più facile di Salvare / Creare /Costruire.... e più accessibile quindi  a menti tanto limitate, ottenebrate e ottuse.


-Ma intanto questo successo, questa provata reviviscenza di cellule ''freezate'' deve già insegnarci come anche i criteri dettati dagli esperti di spicco -criteri che già poi sarebbero stati ritenuti folli appena vent'anni fa- , possono ancora trovare clamorose smentite a nostro favore.


-Se per un verso i Sistemi Biologici sono così drammaticamente fragili rispetto a una ''macchina'', a differenza di questa celano però nella propria Complessità risorse insospettate e imprevedibili.
La Complessità biologica comporta la comparsa di Proprietà Emergenti, di cui siamo probabilmente ancora in gran parte all'oscuro; ciò che rende i Bionti diversi dai semplici sistemi chimico-fisici ai quali per praticità di studio li si equipara, modellizzandoli in modo parcellizzato e settoriale.

Dovremmo sempre tenerne conto, anche quando l'evidenza immediata sembra volerci suggerire il contrario.

 

Fabrizio Lucente


Un lusso che non ci possiamo proprio permettere, litigare tra crionisti

A volte mi capita di incontrare dei sinceri sostenitori della criopreservazione.
Sono più di quanti sperassi. Sono ovunque ma con piacere, visto che vivo nel lazio, noto che in questa zona vi è uno spiccato interesse.
Il mondo dei crionisti è sano e vario. Tra costoro ci siamo noi, io e mio marito, che entriamo per ultimi ma a pieno titolo da utenti del servizio in quanto un nostro congiunto è già ibernato o meglio Criopreservato. Poi ci sono coloro che vi studiano da tempo, perché hanno coscienza che la morte è un processo che, come scrive il nostro amico Fabrizio Lucente, non è più irreversibile, e quindi si impegnano per se stessi e per gli altri a revertirlo (lo so in italiano non esiste, esiste un aggettivo "reversibile" derivato da tale verbo di origine latina, ma il verbo è molto chiaro e ci piace utilizzarlo ). Questi sono i matematici in senso Pitagorico della crionica, i veri e propri crionici, persone che da addetti ai lavori, o coinvolti, o interessati ed esperti vi operano. Poi vi è la grande indispensabile famiglia dei veri e propri crionisti, gli acusmatici in senso Pitagorico, i seguaci, i lettori, gli appassionati, i curiosi, i non addetti ai lavori, o non molto addetti ai lavori, che con il loro entusiasmo e convinzione sostengono il lavoro crionico. Ed infine ed indispensabili tanto come gli altri, anzi operativamente sono l'elemento fondamentale, coloro che legittimamente vedono in questo mondo un business, un affare, un mercato, dove investire e fare impresa.
Noi non ci vediamo nulla di male se qualcuno ha intenzione di ricavare dei profitti dalla crionica. Lo sappiamo bene, la criopreservazione non è affatto gratuita, anzi. Si va dai 200.000 dollari di Alcor ai 40.000 circa di Kriorus. Sono belle cifre, in parte a coprire i costi dei materiali, in parte a coprire gli stipendi degli operatori, in parte mero profitto. Come in ogni altra attività umana che si rispetti.
Quello che però noi crionisti dobbiamo assolutamente evitare, e questo dovrebbe valere per ogni altro settore a partire da quelli "critici" che si occupano direttamente della preservazione della vita umana ed animale (medici, veterinari, sanitari in genere, longevisti, crionici), è di assumere un atteggiamento di eccessiva competizione, che rischia di essere concorrenza sleale, o di assumere una posizione ostile verso altri crionisti o crionici.
Fermo restando che preservare la vita è compito delicatissimo e va svolto con la massima attenzione, ma il messaggio di tutti gli scienziati crionici, come ad esempio Valeria Udalova CEO di KrioRus è semplice e chiaro "il nostro obiettivo è riportare il maggior numero di persone possibili, magari tutte, a vivere, non appena ciò sarà possibile".

Per conseguire questo meraviglioso obiettivo, è evidente che più siamo meglio è. Meno vincoli alla criopreservazione si hanno e meglio è. Quindi non solo criopreservazione di soggetti perfusi in ottemperanza al protocollo, con ic (indice di criopreservabilità) pari a 100, ma dare accesso alla criopreservazione a tutti quelli che hanno un ic superiore allo zero!

Assumere un atteggiamento ostile ad altri soggetti interessati, magari immaginando restrizioni di accesso ai criopreservandi, volendo solo ic a 100, ed ai criopreservatori, temendo magari chissà quale rischio di concorrenza, non solo è settario ed anche un poco antipatico, ma è inutile ed anzi dannoso alla causa unica e finale su detta.

Per darvi un idea del non senso della paura della concorrenza, basta dare due dati sulle dimensioni del "mercato". Ce le fornisce la dott.ssa Udalova stessa.

Ogni giorno sulla terra muoiono 300.000 persone.
Si tratta di una cifra impressionante, per avere un idea pensate che ogni giorno sparisce dalla mappa una provincia come quella di Viterbo.
In 10 giorni fanno 3 milioni di persone. Sparisce una città come Roma.
In 200 giorni fanno 60 milioni, tutta la popolazione italiana cancellata.
Ad oggi le persone decedute dalla comparsa dell'uomo sulla terra si aggirano intorno ai 100 miliardi. Vuol dire oltre 10 volte la attuale popolazione vivente.
In un giorno muoiono tante persone quante ne conterrebbero 1000 società di Criopreservazione grandi come la Alcor, la Crionic Institute, la Kriorus messe assieme.

Questo vi fa capire come sia assolutamente fuori luogo temere concorrenza.

Il nostro obiettivo non deve essere né avere una società di Criopreservazione in più al mondo, né una per continente, né una per nazione. Ma una società di Criopreservazione o centro di Criopreservazione per ogni comune e villaggio.
Così come oggi esistono i cimiteri, dove i cadaveri si decompongono rosi dai vermi, un domani speriamo prima possibile sorgeranno le Ibernopoli o Criopoli, dove tutti o il maggior numero possibile di individui riposano preservati in attesa del risveglio.

Gloria Canfora

sabato 25 giugno 2016

...non più irreversibile!



Quando negli anni  pre-internet riflettevo criticamente sulla Crionica, tentando di valutarne la fattibilità sulla sola base  di congetture personali, prevedevo che un fondamentale danno da ''congelamento'' potesse esser rappresentato dalla separazione di acqua ''pura'', che cristallizza nei tessuti come ghiaccio, e acqua -ancora  allo stato liquido-  contenente soluzioni saline sempre più concentrate, con soglie di congelamento  via via più basse ; e immaginavo che tali elevate concentrazioni saline potessero produrre un danno strutturalmente simile a quello indotto dalla disidratazione , dove le elevate concentrazioni saline denaturano  proteine enzimatiche e strutturali ;  pressappoco come quando l'albume dell'uovo riscaldato diventa ''sodo'', bianco e solido.

(la  denaturazione può  esser  causata  da differenti fattori, sia chimici che fisici, come  le elevate temperature).

-Quando verso il 2005 presi contatto via web con lo stato attuale della crionica, non ero ancora al corrente di tecniche come perfusione-vetrificazione; ma trovai conferma a questa, e altre mie ipotesi.

Questa condizione denaturata sarebbe incompatibile con lo svolgimento delle funzioni vitali; ma è davvero così irreversibile?


-In un post su Fight Aging! del 2008, si accennò alla chemio-preservazione come possibile alternativa alla crio-preservazione, di questa potenzialmente assai più semplice ed economica ma purtroppo, mai presa in seria considerazione e studiata.

 Ne accenneremo in altra occasione; ma intanto, essendo la disidratazione comune a entrambe (almeno in assenza di crioprotettivi), sollevai nel mio commento la questione cruciale della ''reversibilità'' della denaturazione proteica.

https://www.fightaging.org/archives/2008/02/chemopreservation-versus-cryopreservation/


La mia domanda rimase in sospeso, anche se intuivo che la risposta fosse positiva; sarebbe sufficiente la conservazione della 'struttura primaria' della proteina ( = la sequenza lineare di amminoacidi, codificata nello RNA - solo in seguito , per creazione di ponti di zolfo S=S e attrazione elettrostatica,la proteina assume la forma tridimensionale che le permette di ''funzionare'').

-Poi, anni più tardi, ecco finalmente la notizia di una clamorosa "ri-naturazione", anche se non è mi chiaro se si tratti di semplice ''liquefazione'' oppure di un vero e proprio ritorno della proteina allo sua struttura originaria.

http://www.hi-techlife.com/2015/01/29/trovato-modo-per-far-tornare-uovo-sodo-allo-stato-liquido-svolta-per-la-lavorazione-delle-proteine/



- Si parla anche di applicazioni mediche, anche se non con riferimento a crionica e affini.

Ma suppongo che sia solo l'inizio ; esplorando tecniche simili ma meno macchinose, sarebbe possibile realizzare la stessa ri-naturazione in situ, nell'organismo su cui operare la reviviscenza.

-Se si riesce a far 'tornare liquido' l'albume dell'uovo e quindi  ri-naturare l'Albumina, una Proteina come altre che formano le nostre cellule (anche se ripartite in gruppi con proprietà differenti, n.b.), sembra sempre meno fantascientifica l'ipotesi di riportare in vita, non solo pazienti crionici trattati coi protocolli migliori, ma anche quelli in cui mancata perfusione, trattamenti meno accurati o mancanti, abbiano determinato tali processi di (crio) disidratazione con conseguente denaturazione delle proteine strutturali e funzionali della cellula, secondo i criteri attuali.

I crionicisti di spicco, forti delle tecnologie all'avanguardia di cui dispongono (....o credono di disporre - chissà se potranno poi di fatto utilizzarle, le circostanze reali sono così imprevedibili e lontane dall'ideale!), sembra talora si compiacciano di togliere speranze a chi non ha potuto fruire dei ''loro'' trattamenti, confermando oltretutto con ciò una sorta di egoismo elitario che bene o male nel movimento par serpeggiare, e che rafforza purtroppo la cattiva impressione sul Pubblico, che equipara ''aspirazione immortalista = massimo egoismo'' .... e non ha tutti i torti.

il vero Progresso è invece nel perseguire finalità che rendano il più possibile estesa la possibilità di un prossimo o remoto recupero, idealmente perTutti; senza discriminazioni di sorta.

E' più difficile, certo ; ma l'Intelligenza esiste proprio per affrontare le sfide difficili, e perseguire finalità Etiche.

-Questo piccolo risultato, per ora solo sperimentale, conferma la mia vecchia supposizione e dischiude nuove speranze.

Fabrizio  Lucente

giovedì 23 giugno 2016

Il DNA sopravvive alla morte. Lo dicono i Ricercatori dello stato di Washington.

Il Messaggero ed altri periodici online come questo, riportano una notizia estremamente interessante, che trascriviamo in parte.

"Nel Dna la vita prosegue dopo la morte almeno per altri quattro giorni: è stato osservato nei topi e nei pesci, nei quali alcuni geni sembrano continuare a essere attivi per molte ore dopo la morte. Sono le conclusioni dello studio del microbiologo Peter Noble, dell'università di Washington a Seattle, per ora pubblicato sul sito BioRxiv, che non richiede la revisione della comunità scientifica, e citato sul sito della rivista Science. La scoperta potrebbe migliorare le tecniche per conservare gli organi destinati ai trapianti."


ovviamente il giornalista evidenzia perché sarebbe importante questa scoperta, essa "può migliorare le tecniche per conservare gli organi da trapiantare".

Non passa neanche per l'anticamera del cervello di un commentatore comune che questo possa aiutare anche la Crionica!

Se esiste vita nel DNA degli organi, allora in particolare questo DNA può esistere, almeno 4 giorni, che vuol dire anche più di questo tempo, vivo e vegeto, e fornire una base per una eventuale rigenerazione dei tessuti anche nel caso in cui la perfusione non sia possibile compiutamente.

Questo ci fa capire che quel famoso IC di cui parlavamo potrebbe non essere troppo inferiore a 100.

Continuiamo a tenere gli occhi bene aperti.

La grande scoperta che ci interessa è proprio dietro l'angolo.

G.C.

La criopreservazione per gli animali

Quando si pensa alla ibernazione per il ritorno alla vita, normalmente si pensa a scenari come 2001 Odissea nello Spazio o Wayward Pines. Corpi umani, in queste opere addormentati, che si risvegliano nel futuro.
Ma la ibernazione gli scienziati di Kriorus ad esempio, la praticano anche agli animali.
Quelli che vengono comunemente indicati come "amici a quattro zampe" o "animali da compagnia o domestici " che per la maggior parte sono cani, gatti e piccoli roditori, hanno finalmente accesso alle speranze di risveglio.
Ed è veramente il minimo che dobbiamo loro.
Essi non sono semplice compagnia, non sono soprammobili in movimento, essi sono membri ufficiali della nostra famiglia.
Per come la vedo io dovrebbero avere gli stessi uguali diritti di un essere umano, a partire da un effettivo servizio sanitario gratuito. E poterli rivedere e stare per sempre insieme un giorno è semplicemente meraviglioso.

Questa è la pagina di Kriorus sulla ibernazione degli animali (in inglese)

mercoledì 22 giugno 2016

Estropico parla di Cecilia

Il blog di Estropico ha questo articolo in cui si occupa della vicenda di mamma Cecilia.
Per chi non sapesse di Estropico, esso rappresenta un riferimento a livello nazionale per il pensiero filosofico detto Estropianesimo, per i longevisti ed i transumanisti.
Diciamo scienza e conoscenza di ultima frontiera.
Per dare un idea, avere spazio sul blog di Estropico corrisponde ad avere un articolo su Archeo per un archeologo, o un intervista sul Financial Times per un economista.
Vedere la nostra vicenda trattata da un organo così importante ci ha sinceramente emozionato.
Ringraziamo Estropico per la sua attenzione alla vicenda, anche da parte di mamma Cecilia.
Gloria e Fabrizio.

Buon compleanno mamma!


Tanti cari auguri di buon compleanno a mamma Cecilia che oggi compie 86 anni.
Si lo so dire l'età per una donna è un poco sgarbato secondo un certo galateo ma mamma a queste cose non ci ha mai tenuto, è un tipo pragmatico.
Qualcuno forse sarà perplesso perché a lui non tornano i conti. Ma Cecilia non c'è più o sbaglio?
Sbagli di grosso.
Magari per la legge e per l'INPS può darsi, in effetti ci sarebbe pure un certificato di morte.
Ma grazie alla ibernazione la sola differenza tra il compleanno di oggi e quelli precedenti è che non mangeremo la torta mimosa che a te piace moltissimo, e che non ci faremo una passeggiata al mare. Per ritornare a queste abitudini dovremo aspettare un po'.
La questione per un paziente criopreservato non è SE tornerà, quello è assolutamente certo, tutt'al più QUANDO.
Ci auguriamo che al tuo risveglio le cose al mondo o almeno da queste parti vadano un po' meglio.
Tanti auguri mamma da tutti noi, ti vogliamo bene.
Gloria e Fabrizio

domenica 19 giugno 2016

L'indice di Criopreservabilità

E' un'idea che è venuta in mente a mio marito che è un Ingegnere Elettronico.

Dal momento che molto spesso sorge il dubbio se si possa o meno intervenire con la Criopreservazione su una persona defunta, abbiamo un'idea.

Un Indice di Criopreservabilità (IC) che attribuisca un punteggio da 0 a 100 ad una persona.

Il principio di un indice si basa sull'individuare gli estremi assoluti di un intervallo di continuità. Ad esempio Celsius creò la Scala Termometrica, coi gradi di temperatura fissando a 0 il punto di congelamento dell'acqua a temperatura ambiente, ed a 100 il punto di ebollizione.

Noi consideriamo come l'evento più sfavorevole per la Criopreservazione (ed in generale per la Preservazione al fine di un futuro risveglio), la totale disintegrazione del corpo, la cremazione, e fissiamo quindi questo evento al punteggio di 0.

Ovviamente c'è un evento ancora più nefasto dal punto di vista della Preservazione del corpo, che è la sua assenza, quindi daremo per scontato che ci riferiamo ad una persona reperibile.

Fissiamo a 100 l'evento ideale. Ossia un paziente con una struttura corporea integra all'interno di un centro nel quale è possibile praticare immediatamente il Protocollo di Crioconservazione, consistente nell'abbassamento rapido per la vetrificazione, e la perfusione di Crioprotettore nei primi minuti dopo l'effettivo decesso.

Poi questa scala avrà dei gradi intermedi.

Ovviamente tutto questo ha una premessa da fare. L'IC ha senso perchè più un IC è alto, più si presume che gli interventi di ripristino per il risveglio siano agevolati.

IC = 100 comporta una piena immediata reversibilità dell'evento morte, applicando una procedura per il momento puramente teorizzabile.
................
IC = 1 è un soggetto morto in cui bisogna compiere un numero di interventi di ripristino, cellulare, vascolare, tissutale, memoria e coscienza del soggetto, al fine di riportarlo allo stato precedente a quello della morte.
IC = 0 comporta il massimo della difficoltà, eventualmente infinita, e quindi impossibilità, di riuscire a recuperare un soggetto morto.

A contribuire negativamente all'indice concorrono alcuni fattori, purtroppo.


  1. Ritardo di intervento - Ri: Intervenire con ritardo nella Criopreservazione implica minore reversibilità immediata il giorno in cui saranno disponibili le conoscenze mediche per il risveglio. Il fatto che un ritardo di intervento sia lesivo ce lo dice l'attuale scienza medica. Sappiamo che se il cuore va in arresto cardiaco dopo 10 minuti inizia a causa dello stato di assenza di ossigeno alle cellule neuronali, una compromissione permanente delle funzioni cerebrali. Quindi si può pensare di togliere 1 punto per ogni minuto od intervallo di tempo da stabilire secondo un andamento che dovremmo stabilire se considerare lineare o logaritmico.
  2. Integrità corporea - Ib: E' chiaro che intervenire su un corpo integro è più facile che intervenire su un corpo maciullato, aperto, parzialmente o totalmente carbonizzato, si può intervenire in tempi perfetti, e con perizia di adozione del Protocollo, ma il corpo che presenta di suo gravissime lesioni comunque comporta interventi supplementari.
  3. Rispetto del Protocollo - Rp: Si può intervenire in modo eccellente nei tempi, e su un corpo perfettamente integro, ma con imperizia per una serie di motivi (ignoranza dei protocolli, indisponibilità del materiale necessario o non perfetto funzionamento delle macchine necessarie). E questo compromette l'IC.
Questo è uno studio attualmente in corso al quale sarebbe opportuno che chiunque abbia competenza contribuisse.

G.C. 

Un consiglio ai giornalisti.

Ci è accaduto di vedere articoli in cui si accenna a dei "primati".
Parlando di persone che hanno deciso di farsi ibernare, o che hanno stipulato un contratto, si dice "saranno i primi", "sono i primi".

Voglio che sia chiara una cosa, e sono sicura di parlare a nome di tutti i crionisti, presenti, passati e futuri. A noi crionisti, che abbiamo un contratto con una società per essere ibernati, sinceramente, ad essere i primi non ci teniamo.

Sto pensando a mia suocera Cecilia, che qualora fosse effettivamente la prima donna italiana ed essere stata sottoposta a Ibernazione, quand'era viva.

Provo ad immaginare di dirle, o io o Fabrizio mio marito, suo figlio. "Cecilia, lo sai, un giorno sarai 'famosa' per essere la prima ad essere messa dentro un contenitore a tenuta stagna a testa in giù a 196°C". Provo ad immaginare la faccia terrorizzata di lei, che era per giunta un tantinello claustrofobica e soffriva il freddo da matti.

Questo per farvi capire che non è una gara.

Nessuno di noi ci tiene ad essere il primo.

Semmai se proprio una gara ci deve essere, è casomai al risveglio. A me personalmente piacerebbe essere la prima a risvegliarmi, quando saremo stati tutti criopreservati.

G.C.

Cecilia Iubei, italiana, ibernata in Russia

Questo articolo è visibile anche come Pagina su questo blog.

Cecilia Iubei assieme al figlio Fabrizio Baldi ed alla nuora Gloria Canfora, in una delle ultime immagini

Chi è Cecilia?


Voglio parlarvi della vicenda di Cecilia Iubei, mia suocera.
Quello che scriviamo qui sarà poi pubblicato anche in un libro che sta per uscire.

Cecilia nasce a Capranica, un piccolo paese della provincia di Viterbo nel 1930. Vive una vita serena, tranquilla, di paese, sua madre muore quando lei ha 33 anni, e da sola si prende cura del resto della famiglia (in tutto 4 fratelli ed il padre), all'età di 36 anni conosce quello che diventerà suo marito, Dino Baldi, un operaio di Marta, un paese sempre in provincia di Viterbo. Siccome Dino lavora in una azienda di Telecomunicazioni a sud di Roma, decidono di stabilirsi a Capranica, che rimane meno lontana dal luogo di lavoro rispetto al paese di origine di lui.

Cecilia Iubei a 15 anni


Nel 1970 nasce Fabrizio, il loro unico figlio, e Cecilia si dedica a tempo pieno alla crescita di suo figlio ed a condurre la casa nella quale continua a vivere Antonio l'anziano padre. Il marito a causa del lavoro purtroppo rimane gran parte della settimana fuori casa, ed è lei ad occuparsi della vita quotidiana.

La lunga malattia


La vita di Cecilia è tutto sommato tranquilla, fino al novembre del 2006, quando a 76 anni si ammala gravemente. Viene colpita da un ictus ischemico, un evento drammaticamente simile a quello che aveva colpito sua madre nel '63 e che l'aveva portata alla morte nell'arco di un mese.

Cecilia perde l'uso della parte destra del corpo.

Cecilia Iubei nel 2006, pochi mesi prima di ammalarsi


Figlio e marito, quest'ultimo ormai ottantenne, non si perdono d'animo. Con pazienza ed amore, giorno dopo giorno, cercano tra centri di riabilitazione e cure personali di fornirle il massimo delle cure necessarie ad una guarigione o quantomeno ad una vita più dignitosa possibile.

E' un periodo di grande sofferenza per tutta la famiglia. A volte Cecilia sembra migliorare, vi sono medici che danno speranze, però quando cade accidentalmente, inizia una lenta involuzione, soprattutto psicologica, e dopo qualche anno ormai è stabilmente su una carrozzina, e nel 2014 comincia sempre più a rimanere inferma a letto.

Nel marzo 2015 io e Fabrizio ci sposiamo, io vivo con lui e con i suoi genitori, ho una tradizione sanitaria di famiglia, mio padre è infermiere, ed io sono una Operatrice Socio Sanitaria, quella professione che un tempo si chiamava Infermiere Generico.
Quando conosco Fabrizio e mi porta a conoscenza dei problemi di salute dei suoi, sono io stessa nonostante lui volesse a tutti i costi tenermi fuori da quelli che riteneva problemi della sua famiglia, ad impormi per aiutarlo.
Mi occuperò dei miei suoceri con pazienza, amore, dedizione, la situazione è dura, Fabrizio è ormai allo stremo provato da quasi dieci anni di impegno continuo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, un impegno che svolge con tutto l'amore possibile. Fabrizio è molto legato ai suoi genitori, ma questa è una frase fatta molto ipocrita. Tutti dovrebbero essere naturalmente legati ai propri genitori, almeno nella misura in cui ciascun figlio può aiutare il proprio genitore in caso di bisogno.
Fabrizio è costretto a fare una grave scelta. O continuare la professione di ingegnere che esercita con soddisfazione ed affidarsi a qualche badante, o rinunciarvi per dedicarsi esclusivamente alla cura della madre, ed ad aiutare il padre anziano nella conduzione della casa.
Siamo sinceri, oggi trovare una badante capace e coscenziosa è impresa disperata, ed infatti quelle poche che negli ultimi tempi Fabrizio, dopo che il padre venne colpito dalla Demenza Senile fu costretto perché la situazione di due persone gravemente malate da solo è umanamente ingestibile, si sono rivelate assolutamente non all'altezza del compito ed hanno letteralmente prosciugato i conti di famiglia.
Fabrizio finché può cerca di farcela da solo.
Mi racconta tutto, fin nei minimi dettagli.
Fabrizio non nasconde certo la croce che si porta addosso, quando ci conosciamo io so benissimo, anche perché non mancano i soliti squallidi individui che "per il mio bene desiderano mettermi in guardia", anche nella cerchia delle parentele di Fabrizio stesso.
A me non importa, è l'uomo che amo, e credo che il minimo, ma giusto il minimo è di considerare la sua famiglia la mia famiglia. Amo e curo i suoi genitori come fossero i miei.

Cecilia è molto legata al figlio, alcuni dicono troppo. Quando lo ebbe nel '70 a distanza di pochi mesi venne sottoposta ad isterectomia. Cecilia avrebbe voluto una famiglia numerosa, come quella di provenienza, invece le fu detto che quel figlio sarebbe stato l'unico e che doveva tenerselo ben stretto e così ha fatto.

E così quando Cecilia, che ormai era stabilmente a letto, reagiva verso me che ero la nuora con ostilità, non mi turbai affatto, era ovvio e comprensibile, per una donna che aveva vissuto in quel modo.

Ho amore per la famiglia, la mia propria e dell'uomo con il quale si dividerà il resto della vita.

So bene che questo per molti è da considerarsi fuori moda, anacronistico, ma non me ne può fregare di meno, è quello che è giusto fare e l'ho fatto e lo rifarei se dovessi nascere milioni di volte.

A Maggio il marito di Cecilia, Dino, ormai la Demenza gli ha portato via persino la parola, muore improvvisamente.
In quella circostanza per la prima volta entriamo in contatto con il mondo della Criopreservazione, anche se con esito sfavorevole purtroppo.

Il primo incontro con l'Ibernazione


Fabrizio su come comportarsi se i suoi dovessero morire ha le idee molto chiare. Lo vogliono loro, lo vuole lui.
Addirittura negli anni '80 il padre di Cecilia che viveva con lui, venne a sapere dalla TV, che un famoso giornalista scientifico, del quale non faccio il nome perchè non so se poi il nonno si sbagliasse, si sarebbe voluto far ibernare dopo morto. Nonno Antonio voleva anche lui farsi ibernare ma non sapeva come fare, né Fabrizio, né la figlia Cecilia o il marito avevano minimamente idea se ciò fosse possibile e dove.

Poi muore Dino. Fabrizio ed io ci mettiamo alla ricerca di una società che faccia Ibernazione (come viene più comunemente chiamata la Criopreservazione.
Contattiamo la ALCOR. Ci viene risposto che ormai è tardi, e che comunque avremmo dovuto sottoscrivere un contratto del costo di 200.000 dollari.
Insomma nulla da fare, però la ALCOR ci suggerisce, visto che comunque parliamo anche loro del resto della famiglia, di iniziare a pensare ad un contratto per Cecilia.
Il problema però è di natura economica, noi non avevamo 200.000 dollari!
Rimandiamo la questione, certo Cecilia è sicuramente in condizioni serie, ma non è a rischio della vita, inoltre da quando io vivo in casa, abbiamo iniziato una serie di sane attività con lei, che sembra migliorare.

La morte di Cecilia


Purtroppo però i primi di Febbraio del 2016, per una banalissima infezione urinaria, Cecilia viene portata al Pronto Soccorso di Viterbo, dove viene prescritto il ricovero. Cecilia si lamenta molto, urla, e quando in giornata viene trasferita in una struttura per le terapie antibiotiche, qualcuno le somministra un sedativo. Il problema è che ignora, nonostante fosse stato da noi prontamente riferito, che Cecilia è in insufficienza renale cronica. Questo fa si che un banalissimo sedativo possa rivelarsi nefrotossico. Cecilia precipita in Coma Renale.

Non sta noi stabilire la effettiva necessità della somministrazione del sedativo. Forse se ne occuperà la magistratura.
Io so soltanto che Cecilia era agitata ma lucidissima quando uscì di casa, la sera del 4 Febbraio, ed il 6, poco più di 24 ore dopo, Cecilia era in stato di minima coscienza.
La sottraemmo rapidamente alle "cure" e la portammo a casa nostra. Poi iniziò un lieve recupero, nonostante non riuscisse più a parlare e tenesse comunque gli occhi chiusi tutto il tempo.
Poi riuscimmo a farla vedere da un Neuropsichiatra a Siena, il Dott. Malandrini. Che visitandola ci rassicurò sul fatto che le sue facoltà cognitive le avrebbe recuperate. Ma il giorno stesso comunque la portammo nel Pronto Soccorso dello stesso ospedale, dove la ricoverarono in Medicina d'Urgenza per gravissima Polmonite e per un quadro di serie complicazioni.
Ci diedero francamente pochissime speranze, anche perché per via degli anticoagulanti le vene erano estremamente fragili ed era impossibile sottoporre Cecilia a trattamenti via venosa, come le Flebo.
Alla fine furono costretti ad installare un Catetere Venoso Centrale.
Entrata in Ospedale a Siena l'8 Marzo, Cecilia alle 16.05 del 14 Marzo 2016 cessa di respirare. Il medico di guardia non può far altro che constatare il decesso.
In quel momento io ero al lavoro, c'era Fabrizio, mio marito e figlio di Cecilia.
So che Cecilia lottò contro la morte con forza leggendaria. Per riuscire a constatare il decesso occorsero ben 7 Elettrocardiogrammi da 20 minuti, perché l'attività elettrica del cuore era ancora presente.
Questo, oltre ai fermi convincimenti di tutti noi, ci ha spinto a volere fortemente stavolta che Cecilia fosse Ibernata.
Quando arrivai li, dopo due ore di macchina, trovai mia suocera che era già stata portata in Obitorio.
Ma Fabrizio mi disse che aveva parlato col necroforo. Quell'uomo aveva confermato che l'Ibernazione era una pratica possibile. Fabrizio a questo punto era deciso tanto quanto me. Fu il necroforo stesso che ci disse che se volevamo, al fine di eseguire l'Ibernazione, nel frattempo che cercavamo una società, lui avrebbe tenuto Cecilia in cella frigorifera.

Alla disperata ricerca di una Società di Criopreservazione


Questo è molto importante, solo una serie di circostanze fortuite ci ha permesso poi di eseguire la Criopreservazione.

La cosa è grave, perché sappiamo per certo che moltissimi vorrebbero accedervi e c'è praticamente informazione zero. Noi lo abbiamo provato sulla nostra pelle.

Fu una lunga notte, chiamammo prima quelli di ALCOR, fu un dialogo tra sordi, non tanto perchè non fossero disponibili, ma perchè da un lato la difficoltà nel parlare in inglese, la disperazione, il fatto che comunque insistessero sul fatto che loro operavano solo su persone che avevano un contratto, ci iniziò a demoralizzare.
Poi contattammo Crionic Insistute, altra importantissima Società di Criopreservazione degli Stati Uniti. Loro ci diedero qualche buon consiglio, ad esempio di mettere la testa immersa nel ghiaccio prima possibile. Però ci dissero chiaramente che c'era un costo importante da sostenere, mi pare 70.000 dollari, e subito.
Allora mio marito contattò un tale che su Facebook tempo prima aveva conosciuto, era un italiano che viveva negli Stati Uniti, e che diceva di avere già sottoscritto un contratto con ALCOR, ma non fu di nessun aiuto, ci rispose tardi, e male.

La scoperta della KrioRus


Nel frattempo io continuavo le ricerche. Mi apparve ad un certo punto una pagina con dei caratteri che sembravano greci. Mio marito che è un appassionato di lingue ha riconosciuto i caratteri Cirillici, ossia l'alfabeto dei Russi (e di altri popoli slavi).
Scrivemmo anche a loro. Le avevamo tentate tutte, stavamo per abbandonare l'idea.
Pochissimo dopo, squilla il telefono.
Una donna, con un italiano perfetto e con un leggero accento slavo, di nome Elena, ci chiede se avevamo contattato la KrioRus per una ibernazione. Parlò con Fabrizio, gli chiese se conosceva l'inglese, e Fabrizio lo conosce perfettamente, e quindi gli diede dei riferimenti con cui entrare in contatto.
Fabrizio così contattò la Dott.ssa Valeria Udalova, CEO della KrioRus, che spiegò con grande chiarezza costi e modalità per l'Ibernazione.
Il costo si aggirava intorno ai 40.000 dollari (molto meno di ALCOR e decisamente meno di Crionic Institute), e per l'invio di Cecilia avremmo dovuto metterci in contatto con un loro agente sul territorio nazionale di cui ci diedero tutti i recapiti. Filippo Polistena.

Cecilia Iubei ibernata in Russia

Finalmente grazie a Filippo Polistena che si è occupato della preparazione e della spedizione, e di Valeria Udalova e tutto lo staff della KrioRus, siamo riusciti nell'impresa.
Questa è la lista dei 51 pazienti Crioconservati presso la KrioRus, dove la 51 esima ed ultima paziente è Cecilia Iubei (Si fa riferimento a questo articolo scritto su un blog che cura mio marito)

Due collaboratori di Filippo Polistena con Cecilia Iubei pronta per essere trasferita a Mosca


Adesso mia suocera riposa in un contenitore Dewar, alla temperatura di 196 gradi sottozero, in attesa che la scienza medica ci permetta di riportarla nuovamente in vita.

tre delle 14 pagine che costituiscono il Contratto con cui la KrioRus si impegna a Criopreservare Cecilia Iubei, firmato dal figlio Fabrizio Baldi


Va detto che esiste un protocollo ufficiale che stabilisce tempi e modi per la Criopreservazione di un essere umano. Esso prevede che una persona che è stata dichiarata morta ad esempio con modalità "rapida", ossia dopo che un Elettrocardiogramma praticato al soggetto ha avuto un tracciato totalmente piatto per 20 minuti (poi andrebbe aperto un vero e proprio capitolo sui criteri della Tanatologia, perché su quando e come una persona debba ritenersi morta non c'è parere concorde), vada sottoposta a perfusione con Crioprotettore, un liquido che sia iniettato nel sistema circolatorio al fine di renderlo fluido anche a -196°C. Questo perché il sangue si coagula molto rapidamente nelle vene appena cessa il processo di ossigenazione e di pompaggio continuo. 
Cecilia tutto questo non lo ha avuto. Cecilia ha avuto soltanto la prontezza di riflesso e di spirito di un necroforo che l'ha portata a 0°C. Poi Filippo Polistena e la KrioRus hanno fatto il resto appena è stato loro possibile.
Questo vuol dire che tutti possono ibernarsi, anche a distanza di tempo dalla morte. Anche dopo molto tempo.
So che ci sono alcune critiche a questo, ma trovo importantissimo che il bacino di utenti che possono accedere alla Criopreservazione sia il più ampio possibile.
Filippo Polistena mi raccontava di un caso di paziente trasferito in KrioRus dopo molti mesi. Trovo che sia stata una cosa giustissima e sensata. I processi di decomposizione avvengono subito dopo la morte è vero, alcuni addirittura iniziano "in vivo" ma noi già di nostro compiamo un atto di grande fiducia verso la Scienza nel pensare che il "motore" di un essere vivente possa ripartire, per quale motivo dovremmo scartare a priori la possibilità del ripristino di quelle fasi compromesse dai processi decompositivi in corso?
Mio marito ha messo a punto un indice, al quale dovrebbero collaborare gli esperti, per indicare un grado di criopreservabilità e stabilire un indice minimo. Un po' una scala Celsius della criopreservabilità.

Dato per 0 la cremazione di un corpo, per cui non si ha più materiale su cui intervenire. E dato per 100 il grado di massima operabilità con un paziente perfuso e trattato perfettamente secondo il Protocollo di Criopreservazione, dobbiamo stabilire tutti i gradi intermedi.


G.C.