Glossario

Congelamento Diretto:  O con termine inglese Straight- freezing (meglio se con lenta progressione nella fase fino a -60 , più veloce nella fase -15/ -22 ), senza pretrattamento con crioprotettivi; inutile secondo gli ''estremisti'', ma in realtà cambia solo natura ed entità dei danni da congelamento, che in ogni caso si verificano e attendono tecnologie di riparazione.

Crionica: Ramo della Scienza della Preservazione che studia i fenomeni, i processi, le tecniche, di Criopreservazione.

Crionismo: Ideologia, pensiero socio filosofico a sostegno della Crionica.

Criopreservazione: Tecnica di Preservazione di un Corpo di un essere vivente, uomo o animale, basata sul principio secondo il quale è possibile limitare, ridurre, o persino azzerare i danni procurati dai processi di decomposizione riducendo la temperatura portandola al di sotto di una certa temperatura, nella fattispecie nell'intervallo di temperatura detto Criogenico, entro un certo tempo, e preferibilmente con uno specifico trattamento, ad esempio mediante Crioprotettore.

Crioprotettore: Sostanza che applicata con un qualche procedimento  (ad esempio Perfusione) ad un Corpo, è in grado di proteggerlo da effetti del Raffreddamento Corporeo che si ipotizza possano essere in qualche modo dannosi.

Exitus: Constatazione secondo legge del decesso di un essere vivente, animale o uomo.

Indice di Criopreservabilità  (IC). Indice di misura delle possibilità oggettive di intervento tramite Criopreservazione su un individuo. Il grado corrisponde ad un insieme di fattori che determinano lo Stato di Conservazione,  Esso varia tra 0 (individuo polverizzato mediante Cremazione), e 100 (individuo perfettamente trattato mediante Protocollo).

Preservazione: Insieme delle tecniche e delle conoscenze che permettono il mantenimento, quantomeno a livello teorico  dello Stato di Sospensione della vita.

Resurrezione: Nella Scienza della Preservazione ha un significato fisico ben preciso, nulla di spirituale o trascendente. Si tratta semplicemente dell'insieme delle tecniche e delle conoscenze attraverso le quali si potrà, una volta perfettamente definite, far passare un essere vivente dallo Stato di Sospensione a quello di Ritorno in Vita.

Sostegno Cardio-Polmonare (SCP): Applicazione su un Paziente in Exitus delle tecniche di Rianimazione Cardio-Polmonare  (RCP), al fine di eseguire la Criopreservazione. È una delle tecniche che permettono di mantenere alto l'Indice di Criopreservabilità  (IC).

Sospensione: Per esteso 'Sospensione della vita'. Stato in cui in teoria un essere vivente, che ad esempio a seguito di Exitus interrompe le funzioni vitali di base (Respirazione, Battito Cardiaco, Attività Cerebrale) per un determinato periodo, può ritornare tramite Resurrezione al pieno ripristino delle funzioni vitali.

Zero Assoluto: È la temperatura più bassa raggiungibile, pari a -273,15 °C

18 commenti:

  1. Straight- freezing : congelamento diretto, (meglio se con lenta progressione nella fase fino a -60 , più veloce nella fase -15/ -22 ), senza pretrattamento con crioprotettivi; inutile secondo gli ''estremisti'', ma in realtà cambia solo natura ed entità dei danni da congelamento, che in ogni caso si verificano e attendono tecnologie di riparazione

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  4. Morte Teoretico-Informazionale.
    Concetto sviluppato dal matematico Ralph Merkle, che considera ''morte'' non la mera cessazione delle funzioni vitali (paragonabile allo stato ''off'' di una macchina), ma solo la perdita di struttura del Sistema Biologico, essenzialmente il cervello : solo alterazioni degenerative estese, lisi cellulari estese e diffuse, ''cancellerebbero'' davvero l'identità personale, al punto di renderne impossibile la reviviscenza fisica, non importa quali tecnologie siano disponibili. Cellule e reti neurali anche molto danneggiate dal ghiaccio, MA con strutture riparabili e senza che lo ''schema'' sia andato distrutto, sono ancora potenzialmente vive, secondo questo criterio.

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    1. Concordo assolutamente con Ralph Merkle

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    2. rimasi colpito quando ne appresi, nel 2005 credo (anche se della crionica sapevo da decenni, sia pure vagamente e senza essere aggiornato); perché l'idea era stata concepita nel 1997 e pressappoco nello stesso anno, senza saperlo, avevo maturato un concetto simile (partendo da studi linguistici-informazione ecc e ''incrociandoli'' con studi biologici sulle piante) Pensavo che una cellula fosse ''morta'' solo se demolita in aspetti informazionali essenziali (= non ridondanti), fino ad allora era solo ''disattivata'' . Rimasi quindi favorevolmente colpito dalla coincidenza tra la mia idea autonoma, e quella sviluppata da un matematico, esperto di crionica!

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    3. (...e anche dalla singolare coincidenza dell'averla concepita quasi contermporaneamente!)
      -Ciò rafforzò in me l'idea di ''credibilità'' della Crionica.

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    4. Non serve un matematico per capire che un organismo animale, nessuna distinzione fra specie, è vivo finché gli funziona il cervello.
      Gli antichi Padri erano ancora più deterministici per la sola specie homo, la più debole e l'unica che può esser e stupida.
      Consideravano "quasi mortuus" anche chi era "sine pecunia".
      Una delle nostre inferiorità rispetto alle altre specie: loro del denaro se ne fregano e vivono meglio se non fosse per la bestiaumana assassina.

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    5. infatti, credo che Merkle abbia solo formalizzato la questione; ma qui il punto essenziale riguarda la *struttura* del cervello, che se preservata autorizzerebbe a considerare ''vivo'' un organismo anche se la *funzione* fosse temporaneamente sospesa (come in sospensione crionica o affine)-
      - Riguado all'antropocentrismo, una delle caratteristiche pregevoli di questo blog, nel panorama ''transumanista'', è proprio nel dare dignità alle Altre Specie, in genere snobbate dal transumanesimo mainstream, specista e spiccatamente antropocentrico. Già in questi due post infatti ci preoccupiamo dei non-umani, e devo dire che è un aspetto che mi sta particolarmente a cuore
      http://sconfiggerelamorte.blogspot.it/search/label/Animali

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  5. Ridondanza Identitaria . concetto da me sviluppato in rapporto al precedente. All'Informazione si correla la Ridondanza, che è poi particolarmente presente in strutture e funzioni cerebrali. Quindi, un danno anche percentualmente elevato (quanto? -sicuramente variabile in rapporto ad aree e strutture interessate) con ''perdita Informazionale'', NON sarebbe in correlazione lineare con la '' *Morte* informazionale'' - molta della ''informazione'' considerata è infatti ridondante, e questo estende ampiamente i margini della conservazione (e della potenziale reviviscenza) della Identità Personale.

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  7. LATTBR (mio concetto e acronimo), '' Longest Allowed Time (at a given) Temperature, Before Randomization''. Ossia, ''quanto tempo si conserva con sicurezza -senza eccessivo disordine molecolare/memoria randomizzata- un corpo/cervello, a una data temperatura?
    Concetto utile in pratica, perché (come lo stesso Ben Best notava) non sempre si può disporre di azoto liquido (o CO2 solida) e, soprattutto, *non subito* ... Quanto tempo per es può durare con certezza un corpo, senza giungere al caos /entropia molecolare irreversibile, se possiamo per il momento tenerlo solo a ... -10, -23, -42 ecc ecc..?? Sarebbe utile ricavarne una sorta di ''curva di decadimento cumulabile'', e l'Integrale della corrispondente Funzione (calcolato anche per via grafica) permetterebbe di cumulare il danno ''randomico'' stimato, in base ai tempi trascorsi alle diverse temperature disponibili (per i sistemi biologici in pratica, dai -120 C in giù il tempo diventa ''infinito'', n.b.)

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    1. Commento sopra eliminato da Pit 3000.
      Inutile complicare le cose semplici.
      Il riferimento ai saggi è scritto in queste sentenze:

      "veritatis simplicium est", "Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem"; "Pluralitas non est ponenda sine necessitate"; "Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora".

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    2. potremo permetterci di semplificare quando conosceremo meglio l'argomento, per ora se ne sa poco e ogni punto di riferimento è quindi tutt'altro che superfluo.
      Questo concetto poi è fondamentale nella pratica di cui trattiamo, non credo che sia riducibile ad altri preesistenti e anzi, semmai apre esso stesso un ventaglio di complessità inesplorate, spero solo che siano accessibili.
      In effetti la Complessità dei Sistemi Viventi trascende (purtroppo per chi deve affrontarla), la ''linearità'' dei sistemi fisici più semplici. Non tutto è ''modellizzabile'', purtroppo (o per fortuna!)

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  8. -gli si correla anche OCMAT, '' Optimal Cryoprotectant (and) Molarity At (a given) Temperature'', altro mio acronimo qui proposto : infatti, per ogni fascia di temperatura *cambia* il crioprottettivo più adatto e la sua concentrazione molare ideale. Per es, crioprotettivi e dosaggi adatti ai -196 C, sarebbero nocivi in caso di sosta (più o meno lunga) forzata a , per es , temperature da ghiaccio secco; perché a quella temperatura, *quei* crioprotettivi lascerebbero il medium cellulare ancora troppo fluido, ed esposto quindi a reazioni chimiche indesiderate.
    E' un concetto da tenere presente , nel caso di prospettare conservazioni anche solo temporanee, a temperature diverse da quella dell'azoto liquido (che non è necessariamente la sola da prendere in considerazione, in base al LATTBR che potrebbe rivelarsi sufficientemente esteso a temperature anche molto più elevate).

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  9. Autolisi : processo enzimatico di 'auto-distruzione'' che presto si attiva nella cellula ''morta'', a temperatura ambiente.
    A differenza di una macchina inorganica, la cellula richiede energia *anche per conservare la propria struttura* (osmosi ecc, processi attivi). Al venir meno di ossigeno/ATP i lisosomi, organelli contenenti enzimi proteolitici -parsimoniosamente emessi per ''far pulizia''., non più trattenuti da equilibri osmotici attivi si rompono, riversando in blocco nella cellula il loro distruttivo carico enzimatici.
    Le prime fasi di questo processo comportano perdite di Informazione probabilmente ancora ''reversibili'' ; ma presto la lisi cancella ogni struttura utile (come se si versassero dapprima poche gocce di solvente su un testo scritto a inchiostro -qualche lettera cancellata sarebbe facilmente ricostruibile grazie alla Ridondanza - ma in seguito se ne versasse in abbondanza, mescolando e obliterando irreparabilmente tutti o quasi i caratteri).

    TUTTAVIA, NELLE CELLULE DELLA CORTECCIA CEREBRALE ( fondamentali per la conservazione dell'Identità personale), anche a temperatura ambiente (dai 37 C ai 20 - 25 del progressivo raffreddamento corporeo), i primi accenni di autolisi si noterebbero solo dopo 6-9 ore dalla ''morte'', e solo dopo 24 ore circa sarebbero forse ''troppo''(?) avanzati per il recupero identitario.

    Temperature appena più basse possono progressivamente dilatare e di molto questi tempi.

    Pensando alla reviviscenza, un punto essenziale è nell'escogitare strategie atte a ''tamponare'' preventivamente la progressione del fenomeno, solitamente già avviato prima del congelamento.
    Il ghiaccio potrebbe contribuire allo stress osmotico/meccanico e alla rottura di ulteriori lisosomi, il cui contenuto inizierebbe a distruggere la cellula non appena la temperatura e la recuperata fluidità del mezzo permettesse agli enzimi di tornare attivi.

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  10. Risposte
    1. grazie Gloria :) man mano aggiungerò altro, ovviamente!

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