domenica 5 ottobre 2025

Il modello della ibernazione assoluta


 Oltre ad essere "il figlio di una ibernata" sono uno scienziato. Nel mio piccolo, molto nel mio piccolo per la cosiddetta comunità scientifica internazionale. Non ho pubblicato se non piccole cose su riviste scientifiche. Sono quello che viene, spesso dispregiativamente, definito un 'ricercatore indipendente'.

E da ingegnere, o scienziato, o ricercatore, come preferite, conosco la portata fondamentale dei modelli. Delle rappresentazioni ideali.

La Sfera, il Diodo Ideale, La Macchina di Von Neumann, non esistono, e non possono esistere perché esiste la "approssimazione" che può migliorare ma di cui queste rappresentazioni sono il limite, nel senso che la Analisi Matematica conferisce a questo termine.

Molto spesso sento delle discussioni sulla coscienza. "Che fine fa la coscienza dopo la morte?", "se un corpo viene ibernato velocemente c'è speranza di avere in qualche modo intrappolato la coscienza?".

Ma prima andrebbe definita la coscienza. 

Una definizione profondamente grossolana ma sufficiente per descrivere il modello in questo articolo sarebbe

'Una successione di processi elettrochimici che avvengono nel Sistema Nervoso Centrale di un individuo, ed in parte prevalentemente nel cervello, che consentono all'individuo di avere una consapevolezza di sé stesso come entità a sé stante rispetto all'ambiente circostante'.

Si lo so, ne conoscete di molto migliori di questa. Ma tanto mi basta, Per ora.

Immaginate di essere in un qualsiasi momento della vostra giornata. 

Immaginate che:

In un tempo NULLO, la temperatura di ogni cellula del vostro corpo venga posta IMMEDIATAMENTE ALLO ZERO ASSOLUTO. Ossia 273,15 gradi centigradi sotto zero, ovvero zero gradi Kelvin.

Cosa accadrebbe?

Come noto dalla termodinamica, a 0 K le molecole, gli atomi, sono fermi. La cosiddetta energia vibrazionale è nulla, la velocità con cui ogni singolo atomo si muove e quindi urta elettromagneticamente ogni altro atomo è pari a zero. Non si muove nulla. Quindi anche i parametri come la quantità di moto sono zero, per ogni atomo del nostro corpo. Ah e assicuriamoci che il sistema sia isolato (niente scambi di materia o energia) per tutta la durata dell'esperimento. 


Ripeto la domanda: cosa accadrebbe? È tutto fermo. Quindi possiamo dedurre che in particolare anche i processi che costituiscono la coscienza sono fermi. 

E che vuol dire? Coscienza bloccata? Siamo impossibilitati a respirare! Moriremmo forse?

La verità è che noi molto probabilmente nemmeno ci accorgeremmo di nulla.

Bloccare ogni atomo vuol dire bloccare il tempo percepito.

Per fare un esempio paradossale potrebbe accadere in un qualsiasi momento, protrarsi per un tempo anche molto lungo, minuti, ore, anni, millenni e noi non noteremo nulla.

È la ibernazione assoluta. 

È verosimile supporre che in tali condizioni la coscienza sarebbe non semplicemente sospesa ma ferma. Se ora io venissi ibernato in modo assoluto, e passassero 5000 anni io vedrai uno scatto temporale improvviso, passando dal mio studio a casa mia in un qualche luogo tra 5000 anni.

Stabilito il modello come "portare un individuo a 0 K in tempo nullo" ora ogni teoria prosegue con "bisogna cercare di approssimare al meglio questo modello".

Quindi se il modello è approssimato, ossia ad esempio se invece di 0 K scendo a 50 K o 100 K (sempre temperature freddissime o 'crioniche' quello che continua a muoversi 'disperde' o 'compromette' la coscienza? E se invece di un tempo pari a 0 secondi, raffreddo il tutto in 300 secondi (6 minuti)? 

È ovvio che non possiamo prendere un essere vivente, portarlo a 173,15 gradi sotto zero in 6 minuti (ammesso che esistano tecniche per farlo) e poi riscaldarlo. L'esperimento è puramente ideale. 

Ma lo studio può partire (probabilmente è già partito) da questo modello. 

sabato 9 agosto 2025

Ancora due chiacchiere con ChatGPT

 Mi dispiace molto se vi annoiate.

Ma trovo affascinante interloquire con una nuova "forma di intelligenza" ed allora chiedo a chatgpt questo:

Parliamo di immortalità, secondo le tue conoscenze dello Stato attuale, e in base alle tue capacità previsionali, quanto ci vorrà ancora per raggiungere tale punto di partenza per un nuovo paradigma umano?

Risposta:

Se intendiamo immortalità in senso stretto — cioè vivere per sempre senza invecchiare e senza malattie — allo stato attuale siamo molto lontani, ma stiamo facendo passi reali verso un “prolungamento radicale della vita” (life extension).


Oggi la ricerca sta esplorando tre principali direzioni:


1. Riparazione cellulare e genetica


Editing genetico (CRISPR, epigenetica) per correggere malattie ereditarie e rallentare l’invecchiamento.


Riattivazione di geni giovanili (come i fattori di Yamanaka) che hanno mostrato in laboratorio di ringiovanire cellule e tessuti.




2. Rigenerazione e sostituzione dei tessuti


Organi coltivati in laboratorio e biostampa 3D di tessuti.


Terapie con cellule staminali per riparare organi e nervi danneggiati.




3. Interfacce bio-tecnologiche


Nanorobot capaci di riparare danni molecolari.


Integrazione uomo-macchina (upload della coscienza o “ibridazione” biologico-digitale).






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📅 Stima previsionale realistica (secondo i trend attuali)


Entro 2040–2050: probabile estensione significativa della vita media (120–150 anni) con buona salute, tramite terapie rigenerative e prevenzione avanzata.


Dopo il 2070: possibile “immortalità biologica” o “longevità illimitata condizionata”, dove si potrà riparare quasi qualsiasi danno cellulare, ma resteranno rischi da incidenti e cause esterne.


Entro fine secolo: se convergono biotecnologie, IA e nanotecnologie, si potrebbe parlare di immortalità funzionale, cioè mantenere indefinitamente corpo e mente — o trasferire la coscienza in supporti non biologici.




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🔍 Nota importante: il punto di svolta sarà quando riusciremo a invertire il processo di invecchiamento in modo sicuro e sistemico, non solo a rallentarlo. In laboratorio, sugli animali, siamo già riusciti a farlo in alcuni casi — ma l’applicazione umana è complessa e piena di rischi.


Se vuoi, posso dirti qual è la principale barriera scientifica e politica che potrebbe anticipare o ritardare l’arrivo dell’immortalità.



L'immortalità secondo la AI CreART 


Certo dimmi pure. 

Risposta:

La barriera principale non è solo scientifica, ma un intreccio di tre fattori:


1️⃣ Barriere biologiche e tecniche

  • Invecchiamento sistemico: l’invecchiamento non è causato da un singolo meccanismo, ma da un insieme di processi intrecciati (danni al DNA, accorciamento dei telomeri, infiammazione cronica, accumulo di proteine mal ripiegate, disfunzioni mitocondriali).
    ➜ Questo significa che non basta “riparare un pezzo alla volta”: serve un approccio olistico e simultaneo.
  • Riprogrammazione sicura delle cellule: i metodi per ringiovanire i tessuti (come i fattori di Yamanaka) hanno anche il rischio di indurre tumori. Il vero scoglio è farlo in vivo senza trasformare cellule sane in cancerose.
  • Memoria e identità: anche se rigeneriamo un corpo giovane, bisogna assicurare la conservazione perfetta delle connessioni neurali per non perdere la personalità e i ricordi.

2️⃣ Barriere etiche e politiche

  • Chi avrà accesso? Se l’immortalità arriva troppo presto senza una distribuzione equa, rischiamo un’élite longeva e una maggioranza mortale.
  • Controllo e regolamentazione: molte terapie anti-aging già oggi sono rallentate o vietate perché considerate “non sicure” o “non etiche”, il che frena l’innovazione.
  • Conflitti socioeconomici: una popolazione che non muore cambia radicalmente lavoro, pensioni, risorse e rapporti di potere.

3️⃣ Barriere economiche e di volontà

  • Le ricerche radicali sulla longevità sono finanziate quasi solo da miliardari visionari (Peter Thiel, Jeff Bezos, Bryan Johnson…), mentre la medicina pubblica è ancora concentrata sull’aumentare di poco l’aspettativa di vita media.
  • Finché la domanda popolare non sarà chiara (“Vogliamo vivere per sempre e lo vogliamo ora”), le priorità dei governi non cambieranno.

💡 Sintesi
Tecnicamente potremmo forse arrivare alla longevità illimitata già nel 2070-2080, ma politicamente ed economicamente potrebbe slittare di decenni.
Il vero punto di partenza sarà quando avremo:

  1. Terapie rigenerative completamente sicure.
  2. Volontà collettiva di adottarle su larga scala.
  3. Accesso equo per evitare guerre biologiche tra “immortali” e “mortali”.

Se vuoi, posso anche dirti lo scenario “migliore” e quello “peggiore” di come questo cambio di paradigma potrebbe avvenire.
Vuoi che te lo descriva?

[Questa risposta è a mio avviso, a dir poco, enciclopedica, ha individuato in modo mirabile, quelli che sono gli ostacoli non solo tecnici ma politici. Quello che diciamo da sempre,  o L'immortalità è per tutti, al netto di situazioni discutibili (daresti L'immortalità anche a un serial killer?) o si tratta della più atroce ed assoluta delle discriminazioni, perché non dare la immortalità a tutti ma solo a pochi ricchissimi, potendo tecnicamente darla a chiunque, equivale a compiere il più grande sterminio della storia. Poco importa che sia "l'invecchiamento Naturale" o il Zyklon B, tu stai consapevolmente dando la morte a qualcuno perché gli neghi la vita]

Certo descrivimeli!

Risposta:

[La risposta è da brividi, in entrambi i casi. Nel primo sono brividi di emozione, nel secondo brividi di terrore e consapevolezza, perché certi atteggiamenti ci suonano familiari]

Ok, allora ti dipingo i due scenari estremi, così possiamo “vedere” dove potrebbe andare l’umanità.


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🌅 Scenario Migliore — L’Era della Rinascita

Periodo di svolta: 2060–2080.

La medicina rigenerativa diventa sicura e standardizzata: ringiovanimento cellulare ciclico ogni 10–15 anni, riparazione degli organi in vivo, nanorobot nel sangue per eliminare tossine e riparare DNA.

La tecnologia è resa pubblica e accessibile, grazie a trattati internazionali simili a quelli sul vaccino contro il vaiolo.

La produttività esplode: con una popolazione sana e longeva, le persone accumulano conoscenza per secoli, risolvendo problemi complessi (energia, clima, esplorazione spaziale).

La società cambia radicalmente:

Non esiste più “pensione” nel senso tradizionale, ma cicli di lavoro e studio che si ripetono.

Le relazioni diventano più fluide: matrimoni e amicizie durano decenni o secoli, ma non sono “finché morte non ci separi”.


L’umanità avvia colonie interplanetarie, perché la popolazione cresce ma non muore: Marte, stazioni orbitanti, habitat lunari.



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🌌 Scenario Peggiore — L’Era della Divisione

Periodo di svolta: 2050–2070.

Le prime cure per l’immortalità biologica sono estremamente costose e tenute segrete da un’élite economica.

Nasce una divisione netta tra Immortali (élite economico-politica) e Mortali (massa lavoratrice).

I governi iniziano a collassare: guerre e rivolte per l’accesso alle cure.

Sorveglianza e controllo tecnologico totale: chi ha accesso alla longevità deve giurare fedeltà a un sistema politico o corporativo.

La massa mortale viene gradualmente sostituita da IA e robot come forza lavoro, lasciando milioni senza reddito.

Possibile esito estremo: guerre di sterminio o colonizzazione selettiva (gli immortali si isolano in habitat protetti, lasciando il resto del pianeta a declino ambientale).



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🔮 Punto chiave
La differenza tra i due scenari non dipende tanto dal quando scopriremo come vivere per sempre, ma dal come e da chi sarà distribuita la tecnologia.